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«Avverto la responsabilità dell'unità della Nazione. E insieme delle attese e delle aspettative su di me», ha esordito. «L'unità rischia di essere difficile, fragile e lontana, l'impegno di tutti è a superare le difficoltà degli italiani». Quindi il Presidente ha lanciato un appello all'unità rivolto a tutte le forze politiche. «La lunga crisi ha inferto ferite e prodotto emarginazione e solitudine, tante difficoltà hanno colpito occupazione e creato esclusione». Quelli economici sono «punti di un'agenda esigente, su cui viene misurata la distanza tra istituzioni e popolo. Dobbiamo scongiurare il rischio che la crisi intacchi il patto sociale sancito dalla Costituzione». «Mi impegno a confermare il patto Costituzionale che ha mantenuto il paese unito e riconosce i diritti costituzionali e il patto di unità sociale che impegna a rimuovere gli ostacoli che limitano le libertà e l'uguaglianza». «Per uscire dalla crisi che ha fiaccato l'economia nazionale ed europea va alimentato il ciclo economico da tempo atteso». «L'urgenza delle riforme istituzionali e economiche deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla comunità». «Al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita da alimentare a livello europeo. Il governo ha opportunamente perseguito questa strategia». «I cittadini chiedono trasparenza e coerenza nelle decisioni». «Questo Parlamento presenta elementi di cambiamento: la più alta percentuale di donne e tanti giovani. Un risultato prezioso che troppo volte la politica stessa finisce di dimenticare». «Siamo tutti chiamati ad assumere la responsabilità primaria di riaccostare gli italiani alle istituzioni. Bisogna intendere la politica come bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti. È necessario ricollegare le istituzioni a quei cittadini che le sentono estranee». «La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste nella sua applicazione, nel viverla giorno per giorno». «Garantire la Costituzione vuol dire garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri», continua. «I giovani parlamentari rappresentano con la loro capacità critica e indignazione la voglia di cambiare. A loro chiedo di dare un contributo ad essere unità nazionale non dimenticando mai l'essenza dell'essere parlamentari. Il Parlamento non sia l'inasprimento della società ma si sia rappresentanti tutti insieme dell'intero popolo italiano e tutti insieme al servizio del Paese». E poi Sergio Mattarella parla di ripudiare la guerra e di garantire la pace. E scatta il lungo applauso del Parlamento. «Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del Capo dello Stato bel ruoo di un arbitro, del garante della Costituzione. È un'immagine efficace. All'arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L'arbitro deve essere e sarà imparziale». «La lotta alla mafia e alla corruzione sono priorità assolute». «È allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove» è «un cancro pervasivo che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti». «L'attuale Pontefice Francesco che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi ha usato parole severe contro i corrotti «uomini di buone maniere ma di cattive abitudini». |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:02:55 |
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