Costiglione d’Asti. Secondo il Gip sarebbe stato il marito, Michele Buoniconti, a uccidere Elena Ceste. Il movente sarebbe stata la scoperta di un tradimento. Buoniconti, preso da un raptus di gelosia, avrebbe ucciso la moglie nel letto coniugale e poi occultato il cadavere. Ora l’uomo rischia l’ergastolo.

La donna, moglie e madre di quattro bambini, sparì il 23 Gennaio 2014 e il suo corpo sarebbe stato rinvenuto solo nove mesi più tardi, esattamente il 18 ottobre scorso.

Il Gip Giacomo Marson scrive che Elena sarebbe stata “sorpresa e assassinata dal marito dopo essersi occupata della propria igiene personale e prima ancora di potersi rivestire.” Il giudice ritiene inoltre che la morte sia sopraggiunta per asfissia. Michele, sempre secondo il Gip, è riuscito a costruire e mantenere in piedi per tutto questo tempo il suo castello di bugie aiutato dalla sua “personalità delinquenziale e di assoluto spessore” che gli ha consentito di organizzare tutto nei minimi dettagli.

Michele Buoniconti è stato tradito dalle menzogne e continue contraddizioni, secondo il giudice, che continua :“La denuncia di scomparsa conteneva una prima descrizione, i chiarimenti forniti a proposito delle ragioni della sparizione della moglie ne conteneva altre”.

Secondo il Gip “tutti gli elementi raccolti nel corso delle indagini indicano Michele Boninconti come l'autore delle gravissime condotte che gli vengono attribuite".

Il movente dell’omicidio invece va cercato in un odio maturato nel tempo, poiché la donna era vista dal marito come una madre inadeguata e una donna da raddrizzare. Sette mesi dopo la scomparsa, Michele fu intercettato in auto proprio con i figli mentre pronunciava queste parole: “Con mamma c’ero riuscito a farla diventare donna, solo che vai a capire cosa ha visto. Diciotto anni della mia vita per recuperarla, diciotto anni della mia vita per raddrizzare mamma.” Due mesi dopo fu ritrovato il cadavere.

Michele Buoninconti inoltre si sarebbe comportato in modo da “condizionare i propri figli” per depistare le indagini offrendo un modello familiare diverso dal reale. “Di estrema gravità anche nell'ottica di valutare la personalità dell'indagato, è il metodo sottilmente intimidatorio utilizzato per raggiungere lo scopo, suggestionando i propri figli più giovani con la paura.”

Secondo il Sindaco di Costiglione d’Asti, Giovanni Borriero, l’arresto di Buoniconti “non ha sorpreso nessuno”. Il paese ha sempre avuto sospetti sull’innocenza del marito. Il Sindaco conclude riponendo tutte la sua fiducia nel corso della giustizia.