Il crollo del viadotto Anas in Sicilia inaugurato lo scorso 23 Dicembre e miseramente crollato dopo appena 10 giorni, pone nuovamente alla ribalta il tema delal corruzione e degli appalti che nel nostro paese sono sempre fonte di dubbio.

Solo se si giungerà a una concreta riforma del codice degli appalti pubblici, che porti alla totale trasparenza nell'assegnazione degli stessi, potremo sperare di giungere a una nuova pagina di questo settore che appare oramai troppo compromesso.

Dopo il crollo del viadotto siciliano, da ogni parte giungono richieste di trasparenza e anche di individuazione netta dei responsabili, per giungere stavolta a poter punire chi si è macchiato di carenze ed eventuale utilizzo di materiali non idonei alla costruzione dell'opera.

Le promesse del governo in merito alla creazione di un nuovo codice degli appalti pubblici si sono arenate allo scorso Dicembre, quando - dopo aver approvato il testo lo scorso Agosto - è giunto in Senato, ma non essendo ancora stato indicato il relatore non si sa bene quando si procederà ai lavori di varo della Riforma.