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L 'insostenibile leggerezza della corruzione

L 'insostenibile leggerezza della corruzione
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 05/01/2015

Cos’è che ci rende diversi da altre nazioni dove - tutto sommato - nonostante la crisi economica internazionale, il bene della popolazione appare ancora essere fra le priorità delle agende di governo?  Molti italiani addebitano ogni colpa alla nostra classe dirigente politica, fra le più corrotte sul pianeta, sostenendo che, se le risorse economiche non sono equamente distribuite, ciò è da addebitare unicamente alla cattiva gestione della cosa pubblica, dimenticando però che una buona classe politica la crea un buon popolo.

Altrove, lontano da noi, popoli più attenti agli accadimenti della comunità in cui vivono, non permettono tanto facilmente che si approfitti della popolazione, che la politica faccia razzia di denaro pubblico o – peggio ancora – che i politici possano macchiarsi di reati gravi e restare in ogni caso attaccati alle poltrone istituzionali. E’ la popolazione a fare la differenza, nel bene e nel male ed è del tutto inutile che si finga che così non è.

Storicamente è noto come le nazioni a più alto indice di corruzione della classe dirigente, siano quelle con popolazioni che tendono a essere corrotte a loro volta. Un popolo tendente alla corruzione permette alla classe dirigente di fare altrettanto e viceversa. Abbiamo un esempio del genere in una nazione non distante da noi, la Grecia. La disfatta di questa nazione è stata resa possibile proprio in virtù del fatto che per molti anni, popolazione e politica erano in qualche modo coese da un patto indissolubile fondato sulla corruzione. Gli uni non pestavano i piedi agli altri. Sono andati avanti così per anni, fino al giorno in cui lo Tzunami delle avverse condizioni economiche e finanziarie a livello planetario, hanno scomposto le carte di un gioco che stava bene a tutti.

In Italia è lo stesso. Che piaccia o meno questa realtà esiste ed è alla base delle condizioni avverse che ora si abbattono con violenza contro coloro che per anni hanno campato lasciando che la politica si facesse gli affari propri, a patto che di conseguenza anche una parte di popolazione potesse farsi gli affarucci propri. Sono quelle persone che hanno acquisito privilegi che non gli erano dovuti, favoritismi di vario genere, sostegni economici che non rientravano nelle loro caratteristiche economiche. Sono quei falsi invalidi, quei finti poveri, quegli italiani avvezzi allo sfruttamento delle risorse comuni ad aver collaborato allo sfascio del sistema Italia, gli stessi che hanno voltato sempre la testa dalla parte opposta di fronte alle palesi ruberie e illegalità realizzate da una classe politica lasciata totalmente libera di agire, anche se contro la dignità e la libertà della popolazione.

Questi italiani sono maggiormente colpevoli dei politici che si macchiano ormai quotidianamente di un qualche fatto contrario alla legalità. Sono gli stessi italiani che si scagliano poi indignati contro ogni evento contrario alla legalità realizzato dal politico di turno.

E’ quella parte d’Italia che pur di continuare a ottenere ciò che crede gli sia dovuto, è capace di accettare qualsiasi compromesso che va poi a scapito dell’intera comunità, anche di quella politica.

Un cane che si morde la coda. Un gioco che un giorno sfuggirà di mano agli uni e agli altri, gettando il nostro paese in una situazione di non ritorno che pagheremo tutti, anche chi non fa parte del sistema di corruttele piccole e grandi.

Faccio un esempio fra i tanti che si potrebbero portare: da tempo si parla della possibilità di instaurare in Italia il reddito minimo garantito, uno dei cavalli di battaglia elettorali di alcune fazioni politiche. Molti si chiedono come mai non sia ancora stato realizzato nel nostro paese e portano esempi di altre nazione in cui da tempo è stato introdotto. Anche stavolta però, non si pensa alle conseguenze quasi scontate che un simile sistema di sostegno economico porterebbe nel nostro paese. Provate a pensare quante persone non aventi diritto farebbero carte false per ottenere quest’agevolazione, quanti scandali dovremmo poi subire per scoprire che, come sempre, in Italia non cambia nulla in bene. Sarebbe l’ennesimo esempio che chiarirebbe una volta di più che l’assistenzialismo in Italia è vissuto come cosa dovuta in special modo da chi non ha le carte in regola per ottenere assistenza, e si spargerebbero altri semi sul campo troppo vasto della corruzione. Un prezzo che non possiamo pagare.

Siamo il popolo che ha accettato patti e contro patti griffati da politici di dubbia trasparenza, l’ultimo in ordine di tempo il patto del Nazareno, di cui si sa poco e nulla ma di cui stiamo vedendo gli effetti: in queste ore è scoppiato il caso della riforma del sistema fiscale che contiene un articolo che riabiliterebbe Silvio Berlusconi mettendolo nuovamente nella condizione di potersi candidare. La cosa che più fa male è che nessuno, Renzi per primo, vuole prendersi la responsabilità di aver inserito una norma che di fatto cancellerebbe alcuni reati per cui Berlusconi sta pagando legalmente.

Un popolo sano, è attento a queste cose. Non le accetta. Si ribella. In Italia invece tutto appare possibile, persino leggere dichiarazioni del tipo: “E’ un mistero come questo articolo possa essere stato inserito nella riforma del Fisco”. Manco un bambino di 5 anni ci cascherebbe…

Il giorno in cui ognuno deciderà di guardarsi allo specchio con lealtà e senza altro criterio in mente se non quello di una volontà assoluta di migliorare la situazione generale del paese, forse qualcosa comincerà a cambiare. Fino a quel giorno, continueremo a vivere tutti in una situazione compromessa da troppi compromessi e taciti patti di adesione a un concetto di corruzione atipico in un territorio come l’Italia che solo sulla carta continua a essere percepito come a regime democratico. Finché il nostro vicino di casa remerà contro la realizzazione di un progetto di benessere comune, che metta da parte le velleità individuali in favore di un più grande disegno che ristabilisca linee differenti dalle attuali, possiamo attenderci solo l’allontanamento del concetto di democrazia che da sempre si basa su criteri di lealtà e trasparenza collettivi. Ciò che ostacolerà questo cambiamento, continuerà a essere il criterio individualistico e tendente all’assistenzialismo che alberga nell’animo di troppi connazionali, che non comprendono ancora come quest’andamento un giorno, si abbatterà anche contro di essi.

Il pensiero secondo il quale, se tutti siamo corrotti nessuno è corrotto, un giorno si sgretolerà abbattendosi contro l’intera popolazione, palesando i difetti di un sistema basato sull’appropriazione indebita di diritti altrui. Sta già accadendo, ma come sempre si pensa semmai a domani, mai a dopodomani e il futuro intanto passa, senza possibilità di ritorno. 




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
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