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Operazione antimafia a Palermo. Questa mattina la Guardia di Finanza ha arrestato Vincenzo Graziano, ritenuto dagli investigatori, il reggente di Resuttana, dopo che il boss, Vito Galatolo, è stato arrestato. Nella casa e nei possedimenti della famiglia Graziano, i militari sono andati alla ricerca di tritolo che si sarebbe dovuto utilizzare per compiere un attentato contro il pm Nino Di Matteo, uno dei magistrati del processo Stato-mafia. Il blitz, scattato all'alba, nonostante l'intensa pioggia che si è abbattuta sul capoluogo siciliano, ha interessato una piccola stradina di Palermo, vicolo Pipitone, nei pressi dei Cantieri navali, dove, in un condominio, risiede Graziano. All'interno dell'appartamento, però, non sono stati trovati i cento chili di tritolo che l'uomo avrebbe ricevuto dalla Calabria. "Non abbiamo trovato il tritolo, nonostante abbiamo passato al setaccio un'area vasta che era sotto il totale controllo della "famiglia" Galatolo. La mancata scoperta dell'esplosivo è una cosa che ci inquieta molto". Sono state le parole del procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi, alla fine della perquisizione della Gdf. A dare precise indicazioni sul presunto luogo, dove sarebbe stato nascosto l'esplosivo, il boss Vito Galatolo, che, dopo il suo arresto, sta parlando con i magistrati. Sempre secondo le indicazioni del boss, Vincenzo Graziano sarebbe l'uomo che ha procurato il tritolo per l'attentato al pm Di Matteo e adesso è il reggente di Resuttana. Non solo, ma Graziano, arresto nell'operazione "Apocalisse" il 23 giugno scorso, era tornato in libertà a luglio per ordine del tribunale del riesame di Palermo. Nell'indagine che lo ha portato all'arresto, indaga invece la Procura distrettuale antimafia di Palermo, che ne ha disposto il fermo ad ordine del procuratore aggiunto Vittorio Teresi, dei sostituti Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi, Dario Scaletta e Roberto Tartaglia. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:15:30 |
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