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L’esistenza di ogni essere umano è regolata, fin dall’infanzia, da una lunga serie di aspettative e di promesse che si ricevono a volte in cambio di qualcosa, altre semplicemente perché esse fanno parte della struttura sociale in cui viviamo. Impariamo fin da piccoli che per ottenere qualcosa dobbiamo rispettare alcune regole comportamentali e in altri casi apprendiamo che certe categorie di promesse non sono strettamente legate a un nostro comportamento o reazione. Otteniamo alcune cose, siano esse materiali o comportamentali da parte dei nostri cari, semplicemente per il piacere che tali concessioni procurano a chi elargisce e a chi riceve. Va tutto bene, almeno finché non facciamo quel salto generazionale che ci porta dalla fanciullezza all’età adulta, momento topico per ogni essere umano, che porta a scoprire una realtà assolutamente differente da ciò che avevamo appreso e registrato come comportamento normale. In definitiva, cresciamo con l’idea che il mondo circostante ci riconosca determinate cose per il solo fatto di esistere oppure perché mettiamo in atto comportamenti adeguati alle richieste della società in cui si vive. Nulla di più sbagliato. Non appena si fa capolino in quel tratto di vita denominato come età adulta, dobbiamo cominciare a fare i conti e anche a fare a cazzotti con ciò che pensavamo fosse una cosa del tutto normale: si riceve sia in quanto si esiste e sia in quanto si aderisce, a livello comportamentale, alle richieste della comunità in cui si vive. Scaraventati da un giorno all’altro nel mondo dei grandi, scopriamo con sgomento che alle promesse non segue mai o quasi una concreta risposta e che se anche il nostro comportamento aderisce del tutto alle richieste della società, ciò non determina per ognuno di noi una maggiore accettazione da parte della comunità in cu viviamo o un maggior sostegno, anzi. Crescere nella società attuale, significa dover riprogrammare tutto ciò che avevamo assimilato fino al giorno in cui gli unici parametri da prendere in considerazione erano quelli dettati dal nostro clan familiare. Scoprire invece che, pur essendo coerenti con le richieste comportamentali che riceviamo non otterremo altro che indifferenza da quelle categorie che entrano a far parte del nostro quotidiano e che sono rappresentate dalle istituzioni, getta tutti nello sconforto più assoluto e nelle situazioni peggiori porta persino a scegliere di non vivere. Una delle promesse più potenti e mai mantenute nella società moderna, è quella della realizzazione della Democrazia. Non parlo solo del nostro paese, ma del concetto di Democrazia decantato in quasi tutto il territorio planetario. Con lo sviluppo della società civile, i temi della Democrazia sembravano essersi non solo sviluppati a livello filosofico ma anche messi in atto attraverso una serie di azioni governative che ne concretizzassero il concetto: partecipazione dei cittadini alle scelte della comunità in cui vive, libertà di parola e pensiero, diritto al lavoro, al voto e alla determinazione dell’individuo, diritto alla salute, diritto all’informazione, diritto alla semplificazione… Invece la politica ha fatto si che tutto ciò non sia mai concretizzato, allo scopo di utilizzare quanto appena elencato a fini puramente elettorali: prometto che assolverò le tue richieste, quando non te lo dico, ma continuerò a prometterlo… E’ questo lo stratagemma, utilizzato da tempo immemore, che ha fatto si che le nazioni “a regime democratico” lo fossero solo a parole. Promettere che si assolveranno le promesse ventilate senza mai farlo. E’ un modo per tenere in sospeso miliardi di adulti minori che come bambini in attesa del premio continuano ad avere un comportamento adeguato alla promessa ottenuta. Che rimane strategicamente negata per replicarne all'infinito la speranza. I “bambini cattivi” invece, quelli che sanno perfettamente come funziona il gioco, non attendono che le promesse si realizzino. Sanno che per vivere e non sopravvivere bisogna non tanto aderire alle richieste sociali quanto far parte di quel canale umano che impone regole senza mai rispettarle. La promessa della realizzazione della Democrazia perpetua in noi comuni mortali l’infantile attesa del premio che a volte non abbiamo ricevuto. Sarà per questo che pochi sono coloro che si ribellano con forza alla negazione della messa in atto non di una filosofia di vita ma delle basi fondamentali della libera esistenza umana? Continueremo a subire in attesa di un premio che nessuno ha volontà di elargirci. Il segreto che nessuno svela, è che quel premio non va conquistato perché è qualcosa che appartiene di diritto a ogni singolo cittadino. La paraculata è di aver fatto credere a tutti che dobbiamo conquistarlo… |
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I commenti: | |||
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:47:47 |
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