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Social Card: come NON sostenere gli italiani

Social Card: come NON sostenere gli italiani
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 23/10/2014

 

Il termine Social Card ci è familiare dal 2008, anno in cui l’allora governo presieduto da Silvio Berlusconi, avviò quella che a tutti gli effetti si palesò come un'operazione a beneficio solo di chi faceva parte dell’entourages organizzativo della card in questione. In parole povere, a beneficiare della Social Card furono le aziende che si occuparono della sua realizzazione e diffusione e non gli italiani che oltretutto, per entrarne in possesso, dovettero fare il quadruplo salto mortale e nella maggior parte dei casi, le istanze furono cassate per dei cavilli o per pochi spiccioli in più calcolati sull’ISEE.

Oltretutto, non che si parlasse della manna dal cielo: 40 euro mensili versati ogni bimestre. Per pagare la spesa o le utenze, dicevano. Con 40 euro al mese ci paghi meno di mezzo chilo di pane al giorno, e dovevano anche spiegarci quali utenze nazionali arrivano a meno di 40 euro al mese, in considerazione del fatto che abbiamo anche il triste primato delle utenze di energia e telefono più alte d’Europa.

Però chi sta al governo di volta in volta sa bene che l’italiano medio capitola di fronte a trovate di questo genere. Credo che nemmeno in Burkina Fasu avrebbero accettato una miseria simile, ma da noi ogni sorta di bestialità viene accolta col plauso della maggioranza dei cittadini. Sembra che qualsiasi cosa abbia il sapore di una aggiunta riesca a produrre come reazione l’accettazione incondizionata della minchiata di turno. Drogati di minchiate. Sono le nuove dipendenze del XXi secolo.

Per accedere a cotanto sostegno economico, frotte di pensionati e aventi diritto, passarono intere giornate in fila nei vari CAF dislocati sul territorio nazionale. In molti casi per giorni, dal momento che come sempre accade, gli stessi CAF non erano esattamente in grado di informare i loro clienti dal momento che le informazioni utili oltre che scarne furono anche contraddittorie.

Si sa per certo, che le aziende che ruotavano intorno alla realizzazione e diffusione della Social Card guadagnarono molto denaro, come dire che il sostegno economico in qualche modo ci fu, anche se non indirizzato alla platea che si voleva far credere. Misteri della fede politica.

Avviata la macchina infernale della distribuzione delle Social Card, si scoprì che le coperture economiche dovevano esser trovate di anno in anno e in tal modo ci furono anni in cui di Social Card manco l’ombra, per non parlare dei tanti casi in cui le card furono assegnate e pure recapitate ma i malcapitati possessori non ebbero mai il piacere di poterne usufruire, dal momento che si “dimenticò” di caricarne la misera cifra.

Insomma: uno dei tanti disastri italiani presentati sostenendone ed esaltandone i pregi ben sapendo che era solo una bufala per i cittadini.

Di Social Card si torna a parlare, o meglio si dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo dal momento che trovare informazioni valide e ufficiali è cosa ardua.

Intanto attualmente circolerebbero due tipi diversi di Social Card: una è quella ordinaria, l’altra sperimentale. Quella sperimentale ha un meccanismo davvero singolare. Innanzitutto l’importo mensile erogabile varia dai 231 ai 400 euro a seconda della composizione del nucleo familiare. Ma la cosa davvero beffarda, sono le condizioni assolute per poter presentare domanda di accesso a questo sostegno economico. Oltre ciò, si parla genericamente di un percorso di “reinserimento al lavoro” che chi ha i requisiti per ottenerla dovrebbe compiere ma nessuno spiega quale sia questo percorso.

Elenco di seguito le condizioni necessarie a presentare l’istanza, lasciando riflettere i lettori su come si pongano in essere costantemente dei veri e propri attacchi alla società civile oltre che all’intelligenza umana. Anche stavolta comunque, qualcuno avrà il suo tornaconto. Non certo i cittadini…

p.s. malgrado la notizia sia trapelata solo oggi, sembra che la scadenza per la presentazione delle domande fosse Agosto 2014…

Requisiti di reddito per poter usufruire della social card straordinaria 2014:

– essere cittadino italiano o comunitario oppure straniero in possesso del permesso di soggiorno, che sia residente nel Comune in cui presenta domanda da almeno 1 anno


– reddito ISEE, inferiore o uguale a 3.000 euro


– per chi è proprietario dell’abitazione, il valore ai fini dell’ICI della casa di residenza inferiore a 30.000 euro patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro


– il valore complessivi di altri aiuti economici, di natura previdenziale, indennitaria e/o assistenziale inferiore a 600 euro mensili


– non possedere alcun veicolo immatricolato nei 12 mesi antecedenti la richiesta


– non essere in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc nonchè motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. immatricolati nei tre anni antecedenti


– presenza nel nucleo famigliare di almeno un componente di età minore di 18 anni


– nessun componente del nucleo familiare deve prestare attività lavorativa al momento della richiesta del contributo e almeno un componente deve aver cessato un rapporto di lavoro, oppure almeno un componente deve avere un rapporto di lavoro il cui reddito percepito nei 6 mesi antecedenti la richiesta, non sia superiore a 4.000 euro


– verrà data precedenza, a parità di altre condizioni, a famiglie che presentino un disagio abitativo, famiglie con un solo genitore con figli minorenni, genitore con figli disabili, famiglie con 3 o più figli.

Per poter richiedere la card, bisogna recarsi presso il proprio Comune di Residenza dove la sperimentazione è stata avviata, solo nel periodo tra luglio e agosto.




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
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GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
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