|
|
|
Sei nella sezione Mondo   -> Categoria:  Cronaca dal Mondo
|
Il vaccino contro l’Ebola, nelle migliori delle ipotesi, non arriverà in tempo per essere usata in larga scala in questa epidemia. Ad affermare la tragica notizia, Ripley Ballou capo della divisione vaccini dell’azienda Gsk, in un’intervista alla Bbc. L’uomo ha affermato che la sua azienda sta sviluppando il vaccino più avanzato, ma che non sono ancora state acquisite quelle abilità per riprodurlo in tempi veloci e su larga scala. Ciò sarà possibile solo nel 2016. Continua quindi l’emergenza africana, dove, invece, la necessità di avere strumenti e misure di contrasto all’Ebola sono necessarie. Dopo l’appello di Barak Obama che ha chiesto un intervento forte da parte dei paesi occidentali, entra in merito alla questione anche José Manuel Barroso. Il presidente della commissione europea durante la conferenza stampa del vertice Asem a Milano, ha sottolineato che l’”Ebola non è solo un problema dei paesi africani” e che l’epidemia “potrebbe divenire una catastrofe umanitaria”. A sottolineare la necessità di intervento da parte di tutti, anche le sue parole che hanno chiarito che è responsabilità di tutta la comunità internazionale, lottare per evitare il proseguo del contagio. Intanto si aggrava il contagio, secondo le stime dell’Oms. Nel mondo sono 9.216 i casi sospetti o confermati, in sette paesi: Liberia, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Spagna, Stai Uniti. I decessi, invece, sono 4.555. L’aggiornamento è al 14 ottobre e l’Oms ha chiesto aiuto alla comunità internazionale per venire in contro alla grave crisi umanitaria. Il presidente americano Obama ha anche aperto alla presenza di un supercommissario per l’emergenza Ebola, non per venire meno alla fiducia del settore sanità americano, ma perché si possa intervenire con efficacia contro il contagio, mentre afferma che non vieterà i voli dall’Africa Occidentale, poiché gli esperti affermano che è una misura meno efficace dei controlli all’aeroporto. Una buona notizia invece, arriva dal Senegal che è ufficialmente “Ebola free”. La buona notizia l’ha comunicata l’Oms poiché nel paese non ci sono nuovi casi da 42 giorni. Anche la Nigeria si avvicina a questo traguardo e il paese dovrebbe essere dichiarato free Ebola lunedì, se non ci saranno altri casi segnalati. Diversa la situazione in Liberia, dove i medici sono 45 per un paese di 4,4 milioni di persone. Ad affermarlo Sarah Crowe, settore comunicazioni crisi dell’Unicef, parlando al Palazzo di Vetro dell’emergenza Ebola, non appena rientrata dopo 5 settimane in Liberia. Le difficoltà sono tantissimi e ci sono anche moltissimi orfani che hanno perso i genitori e che, grazie all’organizzazione Unicef, hanno potuto raggiungere alcuni parenti. Nel paese le scuole vengono usate come centri di quarantena, ma anche l’aumento della mortalità infantile è una grave minaccia in Liberia e Sierra Leone. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:11:04 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
La rete più articolata, e che riguarda uno degli importi più elevati da record, è stata scoperta dall'Unità di informazione finanziaria (FIU) del Tesoro nel 2014.
I primi momenti della vita di un neonato dovrebbero trascorrere tra le braccia di sua madre, non in un ospedale in fiamme con proiettili e bombe che piovono...
Le organizzazioni criminali stanno ricorrendo ai servizi di consegna di cibo per trasportare la droga e altre sostanze illecite, mentre i Paesi sono in preda al lockdown a causa della pandemia globale di Covid-19.
Il consumo di cannabis in Olanda e’ aumentato durante la crisi causata dall’avvento del coronavirus.