IL BONUS DI 80 EURO SI TRASFORMA IN DETRAZIONE: gli “80 euro” diventano stabili (servono ancora 7 miliardi di coperture) ma “cambiano pelle”, diventando una detrazione, non più un bonus aggiuntivo (quindi una minore entrata, non una maggiore uscita in linea con la Ue). Non cambia invece la platea.
SOSTEGNI ALLE FAMIGLIE PER 500 MILIONI: per sostenere le famiglie con figli arriva invece un sostegno fino al terzo anno di età. Per i nuclei numerosi in arrivo anche l’esenzione dei ticket, con la riforma che sarà pronta entro fine anno.
RICERCA E SVILUPPO 300 MILIONI: in arrivo risorse per mezzo miliardo per il credito d’imposta sugli investimenti in ricerca e sviluppo (per le imprese possibili anche anche il “patent box”, cioè un meccanismo di sostegno ai brevetti, con agevolazioni sui guadagni).
5 MILIARDI PER ABBASSARE L'IRAP: in arrivo un nuovo, sostanzioso, intervento sull’Irap, da cui sarà eliminata la componente lavoro (per 5 miliardi), che si aggiunge al taglio del 10% del 2014.
FISCO: Per sostenere anche 900mila partite Iva, si anticipata parte del decreto sul riordino del regime dei minimi, previsto nella delega fiscale. Addio quindi al fisco forfait o al cosiddetto forfettone. La novità che introduce grandi semplificazioni di adempimenti. È questo il capitolo sul quale arriva un alleggerimento da 800 milioni di euro.
IVA, ARRIVANO SEMPLIFICAZIONI: dal 2016 viene cancellato l’obbligo della dichiarazione unificata e viene fissato a febbraio il termine per presentare la dichiarazione Iva. Passa alla storia anche la comunicazione dati Iva: una semplificazione che consentirà di tagliare, ogni anno, circa 3.300.000 comunicazioni
NEOASSUNTI, CONTRIBUTI ALLE IMPRESE PER 1,9 MILIARDI: le imprese che assumono potranno godere anche dello sgravio sui contributi a loro carico, azzerati per tre anni sui neoassunti, misura per cui saranno stanziati quasi due miliardi
NUOVO SUSSIDIO UNIVERSALE PER 1,5 MILIARDI: per sostenere i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal Jobs Act il governo stanzia 1,5 miliardi aggiuntivi.
INVESTIMENTI SBLOCCATI PER UN MILIARDO PER I COMUNI: la manovra dovrebbe contenere anche un miliardo per allentare il patto di Stabilità interno. I Comuni chiedono però che venga rinviato anche per loro l’obbligo del pareggio di bilancio al 2017.
SPESE PER I TRIBUNALI A CARICO DELLO STATO: con la legge di stabilità si stanziano 250 milioni di euro per le spese per i tribunali che non saranno più a carico dei Comuni ma dello Stato
CAMBIANO CONTROLLI, AG.ENTRATE AIUTA AUTO-CORREZIONE: Cambiano verso i controlli fiscali, con l’obiettivo di aiutare il contribuente all’auto-correzione e concentrare il contrasto su frodi e contribuenti meno collaborativi. Di fatto l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione nuovi flussi di dati per aiutare il contribuente ad assolvere correttamente «a monte» i suoi obblighi fiscali e consentirgli, eventualmente, una volta presentata la dichiarazione, anche di correggere in autonomia la propria posizione.
“BUONASCUOLA”, 1 MILIARDO PER I PRECARI: nel menù della legge di stabilità anche le risorse per la stabilizzazione dei precari.
RISORSE PER ROMA CAPITALE E EXPO: nella legge di stabilità sono stanziati 150 milioni di euro per Roma Capitale e per Milano per l’Expo.
900 MILIONI DA REVERSE CHARGE: si allarga l’utilizzo del reverse charge contro la lotta all’evasione dell’Iva secondo le regole autorizzate dalla Ue (non per la grande distribuzione) che porterà nelle casse dello Stato 900 milioni di euro.
TFR: la misura per rendere disponibile direttamente in busta paga il trattamento di fine rapporto sarà introdotta con la legge di stabilità, e ha ricevuto anche l’ok delle banche. Sarà sostenuta con un fondo di garanzia da 100 milioni
AGGRAVIO PER FONDI PENSIONE E FONDAZIONI: arriva un aggravio da 1,2 miliardi che si aggiungono ai 2,4 di aumento di tassazione delle rendite l’anno scorso, a carico di fondazioni bancarie e fondi pensione
ARRIVA RAVVEDIMENTO LUNGHISSIMO: Il ravvedimento operoso, che attualmente prevede la riduzione delle sanzioni a 1/8 del minimo solo entro un anno, allarga le sue porte fino a coprire i termini dell’accertamento con sanzioni minime via via rimodulate in funzione dei tempi con cui il cittadino sana l’errore. Sanzioni ancora più ridotte se la regolarizzazione, anche sui versamenti, avviene entro 90 giorni. .