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Lettera al seviziatore del 14enne di Napoli

Lettera al seviziatore del 14enne di Napoli
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/10/2014

 

Qualcuno l’ha chiamato atto di bullismo, ma non lo è stato. A 24 anni non fai atti di bullismo. A 24 anni fai la persona perbene o il delinquente.  Puoi scegliere. Ma non puoi nasconderti dietro un dito quando fai un’azione contraria a qualsiasi criterio di accettazione sociale.

Se a 24 anni, sostenuto da altri tuoi compagni coetanei, non trovi di meglio da fare nelle tue giornate che sfottere un bambino di 14 anni per il solo fatto di avere qualche chilo di troppo, e se lo sfottimento non ti basta perché arrivi a fare la cosa più turpe che si possa pensare, non sei un ragazzino bullo, sei un adulto capace di orrendi atti sessuali non consenzienti. Sei uno stupratore sadico. Sei un perverso. No, non un malato mentale, che sarebbe un’altra via di uscita. Sei proprio un porco. Un deviato. Forse passi l’altra metà delle tue giornate a guardare siti pornografici e acquisisci “nozioni” sadomaso da realizzare poi su qualche povera vittima. No, non sei un povero ragazzino stupido. Sei un adulto capace di pensare e decidere.

Un giorno potresti decidere di fare lo stesso “scherzo” a qualcun altro. A una donna? A un altro minore? A tua moglie?

Ma la maggior depravazione mentale, la stiamo subendo dai tuoi familiari. Quelli “orgogliosi di te”. Quelli che continuano a difenderti a spada tratta e non ne stiamo capendo le ragioni. Ok, una madre, un padre, una zia devono sicuramente proteggere i propri cari. Ma tu non sei da proteggere sei da internare.

E se i tuoi parenti stretti non capiscono il livello di violenza che hai utilizzato nei confronti di un 14enne, siamo in un mare di guai. Perché c’è da chiedersi quanti altri parenti stretti in casi del genere concorderebbero coi tuoi parenti stretti.

Dobbiamo anche chiederci in che ambiente sei cresciuto, chi ti ha educato e come, cosa ti hanno infilato in testa fin da piccolo sui criteri di bene e male. Non che sia difficile immaginarlo, dal momento che i tuoi parenti stretti ci stanno dando ampie conferme di come il male a casa vostra venga vissuto come cosa per nulla riprovevole.

Abbiamo scoperto dalle cronache che sei sposato. Forse hai figli. Se avessero fatto qualcosa del genere a un componente della tua famiglia, possiamo immaginare la reazione. Avreste acciuffato voi i colpevoli e avreste messo in atto l’antico metodo di occhio per occhio dente per dente. O forse avreste fatto di peggio.

Non potete continuare a vivere pensando che il male sia da condannare solo quando si abbatte contro di voi. Non possono esistere madri che pur di salvare il proprio figlio dichiarano che seviziare un 14enne con una pistola ad aria compressa fino a spappolarne il colon sia “uno scherzo, una cosa da ragazzi”

Non so come questa vicenda si svilupperà, se resterai in galera e per quanto tempo, se i tuoi avvocati avranno lo stomaco di difenderti a spada tratta e a ogni costo per il solo fatto che pagate le loro parcelle.

So solo che non è più sopportabile lo stato di declino della nostra società. Non è più sopportabile il livello di violenza. Non è più sopportabile dover sopportare l’insopportabile. Mi viene anche da pensare che magari a casa vostra avrete imprecato chissà quante volte ascoltando in TV qualche caso di pedofilia o di violenza contro le donne o i minori.

Cosa vi fa pensare di essere migliori dei mostri della cui presenza fra noi ci stiamo abituando troppo in fretta? Le mamme dovrebbero sempre insegnare ai propri figli che certe azioni sono riprovevoli sempre. Il solo fatto che tu non ti sia fermato all'immaginazione ma hai messo in pratica un atto di una violenza aberrante, deve farci meditare bene su chi ci troviamo intorno ogni giorno. E anche se da voi si dice che "I figli sò piezz'e core" tua madre avrebbe semmai fatto meglio a tacere, non a decantare cotanto figlio e a chiedere la tua liberazione pubblcamente. Un doppio sfregio, per il ragazzino di 14 anni e per noi tutti che stiamo subendo le vostre esternazioni pubbliche.




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Data:10/08/2013
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GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
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