La Cassazione afferma che è possibile ridurre la pena a chi ha commesso uno stupro completo, in totale disaccordo con quello che avviene in Corte d’Appello, dove questo tipo di violenza non viene mai ridotta ma considerata grave.

Sembra un continuo passo indietro, quello che attuano, non a caso e non per la prima volta, i giudici della Cassazione che in questo caso, tendono a sminuire il reato di stupro nei confronti delle donne, concedendo a uomini violenti, le attenuanti.

Attenuanti che possono garantire uno sconto della pena facendo inserire lo “stupro” completo nella lista dei reati minori. Contraddizione e delusione è stata espressa dal mondo femminile, ma anche da chi si occupa da anni di queste violenze. Intanto la Cassazione sembra esprimere questa sua opinione in alcuni casi, ma al di fuori appare più come la possibilità di poter salvaguardare qualcuno o di sminuire un comportamento che da anni, in Italia, viene considerato minore.

Non sono bastate le lotte delle associazioni per convincere che, a livello giuridico, almeno in questo ambito, l’Italia arranca nel restare al passo con le altre nazioni europee e democratiche. Di questo passo si tenderà a sminuire anche il reato, così faticosamente portato in Parlamento per una riforma convincente, che aiuti le donne a difendersi dagli stupri, sempre più violenti e diretti sempre più verso giovani ragazze. Una tendenza che si avvicina a quella delle nazioni che non vantano una democrazia come la nostra, come accade per esempio in India.

Non ci possono essere attenuanti verso chi stupra una donna. Sminuire un reato simile è sintomo evidente di una politica poca attenta e di giudici legati ancora a vecchie concezioni che si sta cercando di eliminare da anni.