Chuck Hagel, capo del Pentagono, ha conferma che la prossima mossa dell’offensiva americana contro i militanti dello stato islamico è imminente. «Colpiremo i santuari dell’Isis in Siria»: ha dichiarato durante un’audizione al Senato.

I primi raid Usa alle porte di Baghdad a sostegno delle truppe irachene sono la conferma alle sue dichiarazioni.

Non è tutto: il capo di stato maggiore americano, generale Martin Dempsey, apre per la prima volta a un possibile intervento a terra, pur dopo l’ennesima dichiarazione del Presidente USA Obama che ha continuato a garantire che non ci sarebbero stati interventi da parte delle truppe di terra.

Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest  infatti, tenta di frenare le dichiarazioni che circolano in queste ore: sarebbero “scenari ipotetici” al momento anche se si presenta sempre più vicina l’ipotesi che gli USA mettano in moto i 1600 soldati già presenti sul territorio iracheno, dal momento che i raid aerei non sembrano produrre gli effetti sperati, sconfiggere il potere del califfo Baghdadi.

Per tutte queste ragioni, si lavora alacremente a livello diplomatico per tentare di creare una coalizione internazionale capeggiata dagli USA e di cui farebbero parte dieci paesi arabi: a Washington si sta lavorando proprio per individuare le nazioni disposte ad allearsi contro l’ISIS per ciò che riguarda i raid aerei.