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Dopo due partite la tentazione più diffusa in Italia è quella di dare già una chiave di lettura al campionato. Come se l’andazzo fosse già chiaro, che nulla sia immutabile nello stato di forma, amalgama delle formazioni che devono integrare i nuovi acquisti, mercato di riparazione a gennaio e così via. Allora il Milan diventa “scudettabile”, il Napoli è già fuori dai giochi, l’Inter può essere la solita incognita, sempre considerando Juventus e Roma inequivocabilmente un gradino sopra le altre. Come al debutto le prime della classe - dello scorso anno - giocano al sabato, invertendo orario e stadio, cioè fra casa e trasferta. La Roma apre la giornata ad Empoli, neopromossa zeppa di giovani interessanti più qualche veterano come Tavano, i giallorossi forse pensano troppo alla Champions League che li attende in settimana, o forse è l’Empoli che tiene bene, fatto sta che lo spettacolo latita ed i capitolini passano solo grazie all’autogol del portiere Sepe, sfortunato nel rimpallo su tiro di Nainggolan: la palla dopo aver sbattuto sul palo va sulla schiena dell’estremo difensore toscano e poi in rete. Può bastare. Meglio la Juventus, che con il bomber Tevez e Marchisio supera senza affanni l’Udinese nella prima casalinga. Neanche a farlo apposta le due si dividono equamente vetta (col Milan), gol fatti e subiti, coincidenze come vittorie esterne per 1-0 su autogol e casalinghe per 2-0. E sempre di sabato. Il Milan di Inzaghi è al momento il terzo incomodo quindi, ma le perplessità sulla tenuta della squadra nel lungo periodo permangono. Bene l’attacco, anzi benissimo, dopo i 3 gol alla Lazio ne arrivano 5 al Parma (Bonaventura, Honda, due di Menez, De Jong), ma la difesa fa acqua, difficilmente in futuro subendo 4 gol (Cassano, Felipe, Lucarelli e autogol di De Sciglio) arriverà una vittoria. Alle grandi risponde l’Inter, 7-0 al Sassuolo, come un anno fa, quella volta fu addirittura in Emilia. Icardi si candida ad una stagione da protagonista con la tripletta, bene anche Osvaldo a segno due volte – anche se in occasioni decisamente più facili – ed i trequartisti Kovacic e Guarin, che chiudono il tabellino. Continua la maledizione Chievo per il Napoli, autentica bestia nera degli ultimi anni. Stavolta è Maxi Lopez a firmare il gol vittoria per i veneti, in precedenza Higuain aveva sbagliato dagli 11 metri il possibile 1-0. Si sblocca la Lazio, dopo il pesante 1-3 di San Siro la vendetta è sul Cesena, modesto avversario sì, ma il rotondo 3-0 non ammette repliche, anche perché i romagnoli non si sono mai resi pericolosi. Reti tutte italiane del simbolo Candreva, del neo acquisto Parolo e dell’esperto Mauri. Continua nell’anonimato la Fiorentina, squadra spumeggiante lo scorso campionato e ancora a secco di gol quest’anno. Se perdere a Roma ci può stare, lo 0-0 casalingo col Genoa è un campanello d’allarme. A ridosso delle prime sorridono Atalanta e Sampdoria, gli orobici passano a Cagliari 2-1 (Estigarribia e Boakye, Cossu su rigore accorcia), blucerchiati che superano 2-0 il Torino nel lunch match, a segno Gabbiadini su punizione e poi Okaka, nonostante un difensore attaccato alla maglia (poteva lasciarsi cadere, ha continuato a correre). Prossimo turno che vedrà al sabato un interessante Milan-Juventus che qualche indizio in più potrà dare sulle potenzialità delle due. Più facile il compito della Roma, in casa con il Cagliari. Il Napoli cerca riscatto ad Udine, l’Inter conferme a Palermo. Fiorentina di scena a Bergamo, la Lazio a Genova con il Genoa. Completano il quadro Cesena-Empoli, Chievo-Parma, Sassuolo-Sampdoria e Torino-Verona. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:51:49 |
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