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Da giorni sulla rete e su alcuni social, si parla in modo negativo, del continuo avviso audio che si può ascoltare viaggiando in metropolitana: “Attenzione ai borseggiatori”. Un annuncio che si ripete di continuo e che viene letto in italiano e in inglese per avvertire, non solo i soliti pendolari, ma anche i turisti, di stare attenti a chi viaggia insieme a noi. I punti di vista continuano ad essere discordanti. C’è chi attacca violentemente questo modo di fare dell’Atac, che pregiudicherebbe l’Italia, paese dove vivono “solo” persone dedite al malaffare. Io, invece, mi sento più solidale con la parte della compagnia dei trasporti che cerca di mettere in allarme i viaggiatori della metropolitana, soprattutto turisti, prede dei borseggiatori, divenuti ormai un simbolo negativo delle nostre metropolitane. Ebbene si, solidale anche con chi, soprattutto turisti anziani, vengono per una vacanza e si trovano immischiati nella perdita non solo di denaro, ma soprattutto di documenti che in un paese straniero, sono effettivamente un elemento importante. La cosa che dovrebbe far riflettere la comunità, è che i borseggiatori che ci sono sulle metro, o negli autobus, sono sempre gli stessi. Lo stesso gruppo che si divide la zona da predare, spesso donne in stato interessante avanzato, nonché persone che, in questi ultimi mesi, hanno modificato anche il loro look. Non più abiti dismessi, con i quali anche i turisti riuscivano a identificarli immediatamente, ma vestiti in modo normale , con borselli o borse marcate calvin klein o Cavalli (alla contraffazione ci hanno pensato altri), alcune donne indossano anche orecchini o monili d’oro. C’è anche chi si finge infortunato per poter destare meno sospetti. Tutti loro si mischiano alla folla che occupa le metro e soprattutto girano in gruppo. Il gruppo, spesso formato anche da ragazzi minorenni, adocchiato il proprio bersaglio, nella ressa della folla, lo circondano e con destrezza riescono a prelevare loro il portafogli. Chi lo fa, passa successivamente la refurtiva ad un compagno che era rimasto più in disparte, per sparire tra la folla. Una tecnica ben conosciuta dagli agenti italiani e non solo, come sono ben noti alle forze dell’ordine gli autori dei borseggi. Basta pensare che questa estate due sono stati fermati addirittura da turisti cinesi, presi di mira e derubati in metropolitana, tra l’indifferenza della folla e degli stessi agenti delle metropolitane. Il fatto, accaduto nei pressi della metro Barberini, ha scatenato la ribellione degli stessi turisti che si sono visti derubati, ma anche soli nelle loro richieste di aiuto fino a quando non è arrivata una pattuglia della polizia che ha preso in carica i borseggiatori. In molti si lamentano della “figura” che farebbe la città di Roma e quindi l’Italia, dinanzi ai turisti provenienti da ogni parte del mondo, per i continui avvertimenti sulla presenza di questi loschi individui nelle nostre linee di comunicazione cittadine, soprattutto centrali. In pochi, si chiedono come mai l’Atac abbia adottato un mezzo così plateale per mettere in guardia i suoi passeggeri, che non si ferma al solo avviso audio, ma che esprime queste preoccupazioni anche con dei video proiettati sempre all’interno delle carrozze dei treni della metro o sugli autobus. Un metodo che ha dei validi motivi, come il fatto che anche i pendolari ormai conoscono le facce e i metodi dei soliti borseggiatori. Il tutto deve far riferimento alla legge italiana che, giuridicamente, non oppone alcuna resistenza a gruppi o persone del genere. I ladri in questione, infatti, anche se catturati dalle forze dell’ordine, vengono rilasciati dopo poche ore, o, al massimo, un paio di giorni. Spesso perché sono minorenni o, come si accennava prima, donne incinte, molto più spesso perché non vi è alcuna legge che ne impedisca la loro presenza, di nuovo sui treni della metropolitana. Anche in caso di allontanamento degli stessi dal luogo del misfatto, questi ci tornano perché, se ripresi, andranno in contro a nulla. Cosa sono per loro, infatti, alcune ore di fermo, un ampio di giorni in prigione, o in qualche comunità? Nulla, visto che a rischiare, non c’è proprio niente, nemmeno la loro libertà. Ai passeggeri non resta che sperare nella buona stella che li accompagni nei propri viaggi, consapevoli che fatti del genere possono accadere e che, le forze dell’ordine non sono adeguatamente supportate da un sistema giudiziario giusto che li ripaghi degli sforzi che loro stessi fanno attraverso retate ed arresti, per assicurare ai cittadini una sicurezza che siamo ben lontani da provare, ogni volta che giriamo per le strade di Roma e non solo. Un’adeguatezza che siamo certi, vale molto di più del semplice cambiamento della nostra Costituzione. Il Governo ha preso come priorità quest’ultima lasciando i cittadini senza scampo a risolvere problematiche di sicurezza da soli, visto che, seguendo gli iter legislativi non si conclude nulla. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 09:47:33 |
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