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Bere dell’ottimo vino a due passi dalle Dolomiti e da Bolzano, e magari ammirare anche le coltivazioni rigogliose di mele e poi fermarsi per dare un’occhiata ad un paesaggio mozzafiato. E’ tutto possibile in quella fetta di nord-est italiano, dove la vita è ricca, l’economia funziona e cura e manutenzione non si lasciano desiderare. Sembra di stare in una parte di Paese dove la bellezza del nostro paesaggio è valorizzata senza fare sconti a nessuno. Cortina, rinomata perla delle Dolomiti, è luogo di partenza per un itinerario variegato e quanto mai interessante. Ci si inoltra per la SR48, verso il passo Falzarego, ai piedi del quale, per gli amanti delle passeggiate, parte una funivia che conduce al rifugio Lagazuoi, a 2800 metri di altezza. Quest’oggi però la nostra meta è il vino e per arrivarci ci vogliono almeno tre ore di macchina. La SR48 ci conduce attraverso paesini immersi nel verde brillante delle montagne bagnate dal sole, fino ad Ortisei, località sciistica ma amabile anche d’estate, con il suo corso centrale, i bar eleganti e la piscina esterna ed interna che offre ogni comfort, compreso un servizio ristorazione d’eccellenza. Dopo aver attraversato valli tempestate di vigneti a pergola trentina e guyot, ci si inoltra nella zona di Termeno, a pochi chilometri da Bolzano, dove viene prodotto uno dei vini più rinomati al mondo, il Traminer. Se pensate di aver assaggiato questo vino già decine di volte, berlo qui è tutta un’altra esperienza. Innanzitutto è da queste zone che parte la cosiddetta Weinstrasse, che tocca Appiano, Caldaro e Termeno. Visitare i vigneti e le cantine è un gesto non solo di curiosità ma anche di amore verso una tradizione di cui l’Italia è regina in tutto il mondo. Termeno è un piccolo centro di poche migliaia di abitanti, a circa 300 metri sul livello del mare, che offre un comodo territorio per la coltivazione della vite. Gli alberi da vite si trovano nei giardini delle case, intorno ai parcheggi per le auto, con i grappoli che scendono e che invitano chiunque a gustarne i frutti. Al centro la piazza del Municipio, con la bellissima Pfarrkirche Tramin del XIV secolo rifatta su un’antica struttura romanica, sovrastata dal suo campanile, visibile da ogni punto del paese. Tra le cantine più famose al mondo troviamo la Hofstaetter, proprio in centro, aperta al pubblico per la degustazione di Traminer, Sauvignon e Chardonnay. In cima ad una rampa di scale si aprono le viti per i neofiti e gli appassionati, con l’indicazione del vitigno e la mappa geografica della produzione. E’ possibile staccare acini e assaggiarli, oppure passeggiare amabilmente tra le coltivazioni sorseggiando un ottimo vino rosso. A pochi passi dal centro invece si apre al pubblico la rinomatissima cantina di Elena Walch, che vanta una storia a dir poco romanzesca. Elena sposa il proprietario del vigneto, nella metà degli anni novanta, ha tre figlie e nel frattempo si stanca di stare alle dipendenze del marito. Il suo istinto organizzativo le fa prendere in mano le redini dell’azienda e con la sua maestria fa diventare la casa un’impresa famosa in tutto il mondo. Le sue bottiglie d’eccellenza spaziano dai Sauvignon, ai Lagrein agli Chardonnay e ai Traminer, specialmente la produzione dei vigneti di Castel Rindberg, di fronte al lago di Caldaro, con venti ettari di terreno coltivato a guyot. E’ qui che si producono le migliori bottiglie per la caratteristica ricchezza del terroir, misto tra argilla, calcare e sabbia. D’estate, ogni lunedì alle 15,30 è possibile visitare le cantine con una guida, che mostra le antichissime botti dell’ ottocento, con la facciata in legno intarsiato originale, oppure le botti a 8 metri sotto il livello, stavolta d’acciaio, per la macerazione e l’affinamento dei bianchi. Infine le piccole barrique, gioielli in legno di Slavonia, inestimabili per l’affinamento dei rossi. Alla fine della visita, una degustazione di cinque vini, il Cardellino, il loro Chardonnay d’eccellenza, l’Ewa Cuvée, il GewurtzTraminer da tre bicchieri Gambero Rosso, la Schiava e infine il Lagrein rosso. Nell’aperto e curatissimo giardino del Bistrot di casa Walch, dove la guida parla indifferentemente italiano e tedesco, in una terra di commistione e ricchezza culturale. Lasciando questi luoghi rimane nelle narici ancora l’odore acre e deciso del vino delle cantine, tra le mura impregnate di tempo e tradizione, uva pestata e storia, in un lungo tragitto che parte millenni fa e arriva fino a noi. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:18:12 |
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