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Dopo le dichiarazioni di Abu Bakr al Baghdadi, il califfo dello stato islamico, circa l’imposizione di praticare l’infibulazione a tutte le donne si ritorna a parlare di mutilazione genitale femminile. Oltre a questa già terribile usanza – che solo in Italia riguarda 40mila donne – esiste un’altra “tortura” riservata al mondo femminile di cui però non si parla mai. Si tratta del breast ironing, ovvero la stiratura del seno. L’altro lato della mutilazione arriva dal Camerun e consiste nel premere i seni delle bambine dagli 8 agli 11 anni con ferri roventi per impedirne la crescita, provocando danni permanenti sia fisici che psicologici. Sono infatti frequenti mastiti, ascessi, infezioni, cisti e tumori; i seni possono diventare enormi oppure scomparire del tutto. Le ragazze rimangono spesso traumatizzate, e la loro vita sessuale risulta compromessa. Una pratica di origine ancestrale che viene giustificata con il tentativo di sottrarre le giovani alle brame maschili evitando molestie, gravidanze precoci e stupri rendendole meno “attraenti”. Una tortura che però si rivela inefficace. Secondo i dati dell’ONU del 2010 il 30% delle ragazze camerunensi sotto i 18 anni sono diventate madri, evidenziando inoltre totale ignoranza circa contraccezione e malattie sessualmente trasmesse. Tale usanza, praticata spesso all’oscuro dei padri, è stata inserita dalle Nazioni Unite nella lista dei crimini più diffusi contro le donne. Una violenza dunque che si consuma in silenzio dentro le mura di casa per opera di quelle stesse madri, nonne e zie che coccolano e si prendono cura delle loro bambine le quali, per fiducia naturale verso chi ha dato loro la vita, calore e affetto, accettano tutto questo senza farne parola con la promessa da parte delle adulte che una volta diventate grandi i loro seni ricresceranno. Per dare risalto a questo terribile fenomeno che si è diffuso anche Guinea-Bissau, in Ciad, nel Togo, nel Benin e in Guinea, tra i soli paesi africani e che è in aumento in Gran Bretagna, sono sempre più numerosi i programmi di sensibilizzazione avviati da altrettante associazioni, prima fra tutte la CAME Women and Girls Development Organisation (CAWOGIDO) Del 2012 è Gender Danger, un’organizzazione non-profit che aiuta a diffondere la consapevolezza riguardo la stiratura del seno nella speranza di porre fine alla pratica stessa fondata da Leina, una giovane donna camerunense che è stata capace di opporsi a questa pratica. L’organizzazione vanta l’addestramento e la sensibilizzazione al tema di un elevato numero di donne e il loro rendersi utili con il proprio sostegno e aiuto. Oggi, sono circa 15 mila le donne che hanno aderito all’iniziativa. E, nel prossimo futuro, l’auspicio è quello di raggiungere la consapevolezza delle donne del Camerun dove tale pratica raggiunge numeri elevati. L’attenzione del mondo è un loro diritto.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 04:04:19 |
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