|
|
|
Papa Francesco è partito oggi da Roma per il suo primo viaggio in Asia. A salutare il pontefice all’aeroporto anche il premier Matteo Renzi, di ritorno da Milano. Il papa ha salutato tutti poi è salito sull’Airbus A330 dell’Alitalia con destinazione Corea del Sud, dove parteciperà alla Giornata mondiale dei giovani asiatici che si svolgerà a Daejeon. L’arrivo a Seul è previsto per le 10.30 ora locale. Il viaggio del papa, nato proprio da una necessità asiatica, porta con se due temi importanti, missione e giovani, temi che Francesco affronterà in questi giorni. Infatti, la permanenza del pontefice in Corea è prevista fino al 18 agosto, ma non si esclude che possa affrontare altri argomenti molto cari e vicini a Bergoglio. In Corea esiste ancora una cortina di bambù, presente al 38esimo parallelo, che divide la Corea del Nord, comunista e dittatoriale, dalla Corea del Sud, repubblicana e divenuta la quarta potenza economica asiatica. Una cortina che ha portato le due Coree alla guerra dal 1950 al 1953, dove si schierarono , ancora una volta, Stati Uniti contro Russia e Cina e dove la guerra fredda continua ad essere presente in modo costante. Sta di fatto che la cortina innalzata dopo la guerra di Corea, ha diviso le famiglie, quasi duecentomila, che da allora sono impossibilitate a muoversi da una parte all’altra. Anche perché il regime del nord è molto restrittivo non solo sugli spostamenti dei propri cittadini, ma anche nei credo religiosi, e oppressivo in molti di essi. Ai cattolici del nord, peraltro religione non ammessa dal regime, è stato tassativamente proibito di partecipare alle sante messe celebrate dal pontefice. Una situazione che vede la presenza di papa Francesco come la possibilità di aprire uno spiraglio tra i rapporti fra nord e sud, nelle parole di pace e riconciliazione che il pontefice dedicherà al popolo coreano nella sua visita. Il paese, inoltre, ha anche un’alta presenza di povertà, oltre a quella di profughi che giungono dal nord e che sono accolti e portati verso l’integrazione con i corani del sud. Sicuramente la scelta della Corea, in un momento così difficile tra integrazioni sociali e religiose, non è un fattore scelto a caso, ma una missione che vuole portare la presenza fisica e spirituale di papa Francesco anche nella lontana Asia. Qui si vuole scongiurare un nuovo inasprimento delle relazioni tra i due paesi, arrivati, in questi ultimi anni, molto vicini ad un nuovo conflitto. Una cortina che continua a dividere Russia e Cina da una parte, Stati Uniti ed Europa occidentale, dall’altra, come i tanti conflitti sparsi per il mondo. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:20:21 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Entra lentamente, si muove senza intoppi, impassibile, ieratico, come una statua montata su scarpe da ginnastica, con la pelle d'alabastro e questo taglio di capelli come un prato che lo fanno sembrare un console romano. I
“Abusivi? Il mio prossimo è quello in difficoltà, questo è il Vangelo. Critiche? Non mi interessano, se qualcuno ha bisogno di aiuto mi comporto come ogni medico che giura di salvare una persona”.
Monsignor Angelo Comastri, Arciprete della Basilica ha commentato: "L'illuminazione intelligente risponde perfettamente alle esigene di culto, preghiera e celebrazione in particolare quando è presente il Santo Padre. Ma abbiamo raggiunto anche un altro scopo: la possibilità di ammirare la bellezza architettonica della Basilica".
"Il futuro non sarà migliore se ci difenderemo alzando steccati o prendendo impronte, ma se saremo capaci di integrazione e di condivisione. Questo il vero progresso, non quello che ci fa diventare sempre più meschini, chiusi o impauriti".