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Cancro al polmone: il 'Big killer' di cui non si parla

Cancro al polmone: il 'Big killer' di cui non si parla
Autore: Il DIrettore: Emilia Urso Anfuso
Data: 10/08/2014

Big Killer”: così è chiamato in codice il temutissimo cancro ai polmoni. Un killer spietato che ogni anno a livello mondiale miete oltre otto milioni di vittime. Dato che purtroppo è destinato a crescere, almeno stando alle sime effettuate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che espone un quadro quanto mai desolante: sembra infatti che, nei prossimi 20 anni, le vittime di cancro polmonare passeranno a circa 13 milioni con una maggiore espansione in Africa,   Asia e America del Sud.

Nel nostro Paese ogni anno si verificano circa 40.000 nuovi casi di cancro polmonare fondamentalmente causato da tabagismo. Un vero genocidio, di cui però si parla poco e male.

Si noti come Informazioni inerenti eventuali “pandemie” influenzali occupino le cronache dei giornali per molto tempo, mentre non si fa Informazione su uno dei tumori a maggiore incidenza di morte. Si sceglie di non fare Informazione e nemmeno troppe campagne di sensibilizzazione, quasi come se non parlando del problema si possa in qualche modo relegarlo in un angolo fra le cose meno importanti della vita quotidiana.

La realtà è ovviamente diversa: milioni di persone ogni giorno scoprono di essere malate e iniziano un percorso di cura che troppo spesso ha un solo traguardo: la morte.

C’è da dire che molti malati di cancro causato da tabagismo, pur sapendo di dover combattere con una delle malattie più temibili, si ostinano a continuare a fumare con l’idea che “tanto non può cambiare nulla”. Niente di più sbagliato, in considerazione del fatto che evidentemente se la causa primaria della malattia è il tabagismo, va da se che smettere di fumare deve necessariamente essere il primo criterio da adottare nella speranza che, evitare di continuare a inalare sostanze tossiche possa contribuire a migliorare le condizioni di salute.

I dati di mortalità legati al cancro polmonare la dicono lunga su come l’abitudine al fumo abbia alimentato, sviluppandola a macchia d’olio, la patologia polmonare pur non essendo l’unica causa accertata.  Ciò su cui è necessario riflettere è in qualche modo il legame a doppio nodo che si crea da un lato per l’assunzione costante di sostanze nocive come ad esempio la Nicotina, inserita fra le sostanze velenose nel prontuario nazionale delle sostanze chimiche e dall’altro, in special modo in anni in cui la crisi economica è divenuta l’unica cosa stabile e garantita a livello planetario, ci si aggrappi al vizio del fumo per sedare lo stress che aggredisce un sempre più alto numero di cittadini.

Nel nostro paese poi, il legame fra Monopolio di Stato e distribuzione di sigarette ha al proprio interno un criterio assolutamente anomalo: il Monopolio avrebbe dovuto garantire un prezzo di vendita equo contro eventuali speculazioni economiche ma nella realtà dei fatti, col tempo, lo Stato ha penalizzato i cittadini facendo ricadere proprio sui Tabacchi molte imposizioni fiscali, così da rendere assolutamente impossibile slegarsi da quel tipo d’imposta per il fatto di non poter decidere da un giorno all’altro di smettere di fumare. In qualche modo, lo Stato si rende doppiamente reo di non lasciare spirito critico a milioni di cittadini, dato che non sostiene sufficientemente grandi campagne di sensibilizzazione contro il tabagismo e anzi sfrutta la vendita di tabacco per fini economici.

Sul fronte sanitario nazionale, poco o nulla viene fatto per prevenire questo tipo di cancro, così come altri. Da anni si attende che entri a far parte dei normali controlli di routine - almeno sui soggetti a rischio - la Tac spirale,  elemento diagnostico che potrebbe in molti casi evidenziare in tempo i segnali del tumore ai polmoni. Purtroppo la Sanità nazionale, ormai vittima di se stessa per aver dilapidato enormi capitali pubblici a causa di cattiva gestione e di appropriazione indebita di fondi, non ritiene utile inserire questo elemento fra gli esami rimborsabili almeno ai cittadini  a maggior rischio. Così, si vive in pratica in un limbo che ha i colori di una roulette russa: si spera di non ammalarsi ma si fa poco o nulla affinché ciò non accada. Davvero poco rispetto alla gravità della patologia che si diffonderà sempre più, continuando a mietere milioni di vittime che, agendo diversamente e su più fronti, potrebbero essere salvate.

 

 




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Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 23/11/2024 15:32:08

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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
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