Rosarno, Reggio Calabria. Duro colpo quello inflitto alla ‘Ndrangheta. 24 persone, appartenenti alla cosca Pesce – Bellocco di Rosarno sono state arrestate dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria. Le accuse, che riguardano associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, favoreggiamento personale e intestazione fittizia dei beni, hanno portato alla detenzioni nelle carceri di una metà degli arrestati e delle detenzioni domiciliari per gli altri.

Tra loro anche Giuseppe Spataro, detto “testuni”  e zio di Giuseppe Pesce, indicato come elemento di spicco del clan.

I finanzieri del corpo provinciale di Reggio Calabria hanno ritenute necessarie delle misure restrittive per uno degli indagati, già detenuto, sul conto del quale, in seguito all’arresto, sono pervenuti ulteriori capi d’accusa.

Cinque delle persone arrestate avrebbero collaborato alla creazione del nascondiglio di Giuseppe Pesce, con tanto di sistema di ingresso e di sorveglianza. Gli indagati inoltre avrebbero consentito più volte a “testuni” di incontrarsi con la moglie Ilenia Bellocco.

Determinanti, ai fini dell’operazione, si sono rivelate le dichiarazioni della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce. Questi arresti si sommano agli 8 fermi eseguiti lo scorso 16 luglio.