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Gaza: non c'e' tregua che tenga

Gaza: non c'e' tregua che tenga
Autore: Teresa Corrado - Redazione Esteri
Data: 30/07/2014

Si aggrava di giorno in giorno la conta delle vittime a Gaza e restano gravi e ingiustificabili gli attacchi ad alcuni siti della città. L’ultimo quello che ha colpito una scuola dell’Onu, sempre a Gaza, dove erano rifugiati e dormivano dei bambini. dure le parole del segretario Onu Ban Ki-moon, che ha affermato “Nulla è più vergognoso che attaccare dei bambini mentre dormono”. Un attacco che ha causato la morte di 20 persone e decine di feriti, anche in modo grave, visto che uno dei colpi ha centrato una delle classi dove dormivano alcuni sfollati.

Tutte le prove indicano che a colpire la scuola sia stata l’artiglieria israeliana e per questo non ci sono scuse che tengano. Israele si difende annunciando che probabilmente dalla scuola qualcuno ha fatto fuoco sull’esercito, ma prove certe ancora non ce ne sono, visto che nella zona ci sono ancora combattimenti.  L’esercito afferma che per la terza volta in due settimane, nelle scuole dell’Unrwa sono stati scoperti dei depositi di razzi, per questo motivo sono stati inviate anche delle relazioni non solo al governo israeliano.

Ad essere preoccupati per l’andamento degli attacchi e per le numerose vittime civili, anche gli Stati Uniti, che insistono per un cessate il fuoco immediato e duraturo, come affermato dal consigliere per la sicurezza della Casa Bianca Ben Rhodes, parlando alla Cnn.

Il bilancio, per il momento è di 1.336 vittime, mentre i feriti sono 7.200 come afferma l’agenzia di stampa al-Ray, vicina ad Hamas.

Ma Israele non ha intenzione di fermarsi fino a quanto non avrà neutralizzato tutti i tunnel che da Gaza portano alle loro città. Il gabinetto di sicurezza israeliano dopo una riunione durata cinque ore, ha deciso che non  fermerà gli attacchi, ma che concederà tregua umanitaria nelle zone non interessate dai combattimenti.

Intanto a Sajaya i colpi dell’artiglieria israeliana hanno colpito un mercato, portando a 17 il numero di morti, ma molti sono i feriti. Si contano anche le vittime da parte dell’esercito israeliano, che salgono a 56, mentre nelle ultime 24 ore i soldati impegnati negli scontri a Gaza e feriti sono 27.

Alle 15.00 era cominciata un’altra tregua, ma gli israeliani hanno comunicato che questa non è valida per tutta la striscia, ma solo per alcune zone e che quindi si continuerà a combattere e ad attaccare Gaza, rimasta al buio dopo che i bombardamenti sono riusciti a distruggere l’unica centrale elettrica.

 

È ormai una guerra senza esclusione di colpi, mentre la diplomazia cerca di far ragionare entrambe le parti, prima che il conflitto dilaghi a macchia d’olio. È questa infatti, la preoccupazione maggiore degli esponenti internazionali, che continuano a cercare una soluzione per mettere fine ai bombardamenti e all’uccisione dei civili. In questo caso ci vorrebbe una trattativa per fermare l’odio e la vendetta che ha spinto entrambe le parti a riprendere le ostilità. Ma su queste basi diventa difficile ragionare. 




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