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Lamezia Terme, Calabria.“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.”Lo sanno bene i dipendenti dell’Infocontact di Lamezia Terme (CZ) che da ieri, giorno 22 Luglio 2014, stanno presidiando la zona antistante il Tribunale per difendere questo diritto. Sono lì a denunciare quel precariato che se in Italia esiste, in Calabria si sente ancora di più. Per capire meglio questa drammatica vicenda, bisogna fare qualche passo indietro. L’azienda “InfoContact” di Call Center ubicata nell’area ex Sirdi Lamezia Terme e che ha sedi in tutta la Calabria, lo scorso 2013 ha dichiarato un buco di circa 24 milioni. A causa di questi debiti il 23 Dicembre dello stesso annola commessa del servizio “155 mobile” non è stata confermata dalla Wind e gli unici a non ritrovarsi senza un lavoro dal giorno alla notte sono stati i 274 operatori aventi un contratto a tempo indeterminato che si sono visti ridurre le ore di lavoro e il conseguenziale stipendio grazie ad un patto di solidarietà. Questo piano prevedeva il trasferimento degli operatori in altri settori dell’azienda. Non sono stati altrettanto fortunati tutti quegli operatori a contratto determinato che non hanno ottenuto il rinnovo. Il 29 Marzo del 2014 l’azienda ha presentato un Concordato in Bianco, un piano industriale atto al saldo dei debiti e alla ricerca di nuovi acquirenti interessati all’azienda attraverso una collaborazione con il giudice. La valenza del piano è fino al 29 luglio. Il punto di svolta si ha però quando gli acquirenti interessati al fitto aziendale o all’acquisto di un ramo di essa (ComData S.p.A., E-Care S.p.A., Call & Call S.p.A e Sistem House S.r.l.) comunicano di non garantire la reintegra o la conferma dei contratti degli operatori InfoContact. Ad aggiungersi a questa paura e incertezza, c’è il problema degli stipendi. A causa del Concordato in Bianco firmato il 29 Marzo, gli stipendi riguardanti lo stesso mese ed erogati però l’11 Aprile, sono serviti per fare cassa su richiesta del Tribunale e rientrati nel passivo aziendale. Per lo stipendio di Luglio è stato pensato un sistema di rateizzazione nel quale il primo 50% dello stipendio verrà erogato a Luglio, l’altra metà ad Agosto. La protesta prende una piega nazionale quando il 9 luglio tutte le organizzazione sindacali, quali CGIL, UIL, CISL e UIL, si sono recate a Roma per protestare questa situazione di crescente disagio. Sul suolo regionale continuano le proteste alla prefettura di Catanzaro. Il Prefetto ha mostrato solidarietà ai lavoratori invitando il Ministero dello Sviluppo Economico a nominare un commissario straordinario e tenendo a sottolineare l’importanza della salvaguardia dei livelli occupazionali. Ieri, dopo una manifestazione che ha toccato tutte le strade principali della città, le organizzazioni sindacali insieme a un gruppo di lavoratori sono stati ricevuti dal presidente del Tribunale di Lamezia Terme Brattoli che ha ribadito l’elezione del commissario straordinario che ha come compito quello di gestire l’insolvenza e le trattative con i possibili acquirenti, entro il 24 luglio. Continua così il sit-in davanti al Tribunale e proseguono le proteste pacifiche dei lavoratori che chiedono la difesa di un loro diritto fondamentale. Ad essere a rischio sono quasi 2000 impiegati, tra i quali giovani e padri e madri di famiglia. Allora se è vero che il lavoro nobilita l’uomo, come diceva una nota frase, se questo viene a mancare con quale benzina camminerà la grande macchina chiamata Stato? |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 07:48:46 |
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