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Finita la tregua tra Israele e Hamas

Finita la tregua tra Israele e Hamas
Autore: Teresa Corrado - Vice Direttore
Data: 15/07/2014

Dura solo poche ore la tregua sulla striscia di Gaza, accettata dagli israeliani e respinta da Hamas. Dopo sole sei ore in cui i razzi di Hamas non hanno smesso di cadere al centro di Israele, in un attacco unilaterale che conta ben 47 razzi.

A questo punto il premier Benyamin Netanyahu non ha avuto dubbi e pur continuando ad affermare che è in cerca di una tregua e di un reale cessate il fuoco, ha dato ordine ai soldati di riprendere le ostilità, centrando “obiettivi terroristici a Gaza”. Netanyahu ha anche incolpato Hamas e la Jihad islamica di non volere un accordo di pace, preferendo alla soluzione diplomatica, il conflitto armato.

Anche le richieste tra le due parti sono dissimili e difficili da ottenere. Hamas chiede la libertà di una quarantina di terroristi, mentre Israele vuole la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, dove risiedono i gruppi armati palestinesi, pronti a combattere con determinazione.

La TV israeliana ha dato la notizia delle riprese del conflitto, commentando un pensiero di un’altra fonte governativa che affermava: “… di fronte al lancio verso Israele di 40 razzi in poche ore non ha potuto attendere oltre”, riferendosi alla decisione del premier Netanyahu.

Sembra sempre più lontana anche la soluzione pacifica a Gaza. Israele in queste ore aveva accettato il cessate il fuoco, ma aveva anche affermato che, se Hamas non lo avesse rispettato, avrebbe inasprito l’offensiva “col sostegno di elementi responsabili della comunità internazionale”, riferendosi ai tanti interventi avvenuti in queste ore da parte degli Stati Uniti, della UE e dell’Onu, della Lega Araba, dell’Egitto.

In queste ore il ministro degli esteri italiano, Federica Mogherini, è in Israele accompagnata dal ministro degli esteri israeliano, e ha visitato una delle case colpite da razzi provenienti da Gaza. “In questo momento resto ferma sull'invito che il presidente Abu Mazen ha fatto a tutti i palestinesi ed in particolare ad Hamas per accogliere l'invito al cessate il fuoco. E' cruciale in queste ore provare a far funzionare questa tregua” ha dichiarato alla stampa.

Anche Abu Mazen premier palestinese, sostiene la proposta egiziana del cessate il fuoco e ha invitato Hamas e tutte le parti affinché rispettassero la proposta. Fermare gli attacchi significherebbe fermare il numero di vittime che aumenta ogni giorno.

Ma nonostante le pressioni di Egitto e della Lega Araba, il braccio armato di Hamas, formato dalle Brigate Ezzedin al-Qassam, ha rifiutato la tregua, continuando a combattere, perché, secondo quando appreso, la proposta offerta è una resa e gli uomini delle Brigate non hanno intenzione di arrendersi, ma intensificare, a questo punto, gli attacchi.

Intanto è stata smentita la notizia che nelle prime ore del mattino annunciava la visita del Segretario di Stato americano John Kerry al Cairo. Secondo quanto affermato dalle agenzie e dai portavoce del dicastero del Cairo, non c’è alcun comunicato che ne affermi l’arrivo nelle prossime ore. Barak Obama, presidente americano, durante una cena ha dichiarato che Israele ha tutto il diritto di difendersi da attacchi come quello portato avanti da Gaza, anche se le vittime di questi restano una “tragedia” per l’intera comunità.

Il bilancio delle vittime continua a salire, sono almeno 194 i morti, sette solo nell’ultima notte, prima del cessate il fuoco, i feriti si stimano intorno ai 1400.




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