La notizia arriva dall’ Australia, per la precisione dal giudice Garry Neilson. che ha infervorato gli animi con le sue dichiarazioni. Già noto alla stampa australiana per aver inflitto una condanna decisamente lieve a un uomo di 55 anni colpevole di stupro."Dopotutto - aveva spiegato - non aveva eiaculato dentro a sua nipote, quindicenne, e non l'aveva trattata in maniera brusca". 

Torna dunque a far parlare di sé per aver messo sullo stesso piano pedofilia, incesto e omosessualità. A quanto riporta Fairfax Media "Magari un giorno incesto e pedofilia saranno accettati dalla società e non saranno più tabù, proprio come è successo con le unioni gay". Con queste dichiarazioni Neilson è convinto del fatto che sia sufficiente aspettare un po’ di tempo perché non si veda nulla di deplorevole nel rapporto tra fratello e sorella. L’unica “anomalia” nel caso dell’incesto è data dai potenziali problemi genetici in caso di concepimento. Difficoltà presto risolta attraverso l’uso dei contraccettivi e la possibilità di ricorrere all’interruzione di gravidanza. Già infatti lo scorso aprile il giudice ha difeso un uomo di 58 anni accusato di violenza sessuale nei confronti della sorella, consumatasi negli anni ’80, quando lei era minorenne.  

Una polemica che è pronta per esplodere alla luce del rapporto preliminare presentato lo scorso 1 luglio dalla Commissione australiana d'inchiesta sugli abusi sessuali su minori che indaga su chiese, enti di beneficenza, governi locali, scuole, organizzazioni comunitarie e polizia, evidenzia come una bambina su tre e un bambino su sette ha subito qualche forma di abuso sessuale.

La spregiudicatezza del giudice ha mosso numerosi attivisti contro gli abusi determinati a ottenere la sospensione del giudice. Fino alla fine dell’inchiesta che lo vede coinvolto, Garry Neilson, vedrà interrotti i propri incarichi professionali. Porre sullo stesso piano incesto, pedofilia e omosessualità non solo è offensivo verso le vittime ma pone l’omosessualità sullo stesso piano di un reato.