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Arriva la stangata per la scuola, ci pensa Renzi

Arriva la stangata per la scuola, ci pensa Renzi
Autore: Teresa.Corrado
Data: 08/07/2014

Arriva la stangata per la scuola da parte del Governo di Matteo Renzi, che nel pre-elezioni, si era fatto forte anche delle richieste da parte del personale scolastico, soprattutto dai docenti, sicuri che, avendo in casa una persona della stessa categoria, il nuovo Presidente fosse più vicino alle loro esigenze. Come dire, la politica non cambia faccia, anzi, resta sempre la stessa.

Si allungano così, i misfatti del Governo eliminando le consuete promesse fatte in campagna elettorale. Eccolo allora il pacchetto scuola presentato dal sottosegretario Reggi in un’intervista al quotidiano La Repubblica”, che ha anticipato la riforma prevista per la seconda metà di questo mese, a scuola chiuse naturalmente e con al possibilità di scampare a scioperi e proteste da parte del comparto scolastico.

Aumento dell’orario scolastico anche nel pomeriggio, ma, naturalmente, nessun aumento salariale per le ore in più di lavoro (ma nella scuola si sa, lo straordinario non esiste!), supplenze gratis, taglio dell’ultimo anno delle scuole superiori.

In questo modo il governo andrebbe a risparmiare ben 1 miliardo e mezzo sulla spesa pubblica, che, invece di tagliare dagli sprechi della Camera, taglia all’istruzione pubblica.

Il sottosegretario ha anche annunciato che non ci sono fondi per la scuola e che non sono previsti nemmeno in futuro. Anche qui si contraddice a quello che avevano dichiarato in campagna elettorale, dove avevano messo la scuola ai primissimi posti per la ripresa economica e del paese. Eppure in Italia già spendiamo un terzo in meno degli altri paesi europei, soffermandoci sull’8.7% nei confronti del 13%. Spendono di più persino i paesi del “terzo mondo”.

Ma si sa, un popolo ignorante è un popolo facilmente gestibile e governabile. L’Italia, questi passi, li sta compiendo da anni, travestiti da forti sensi di risparmio della spesa pubblica e di ammodernamento alle altre scuole europee. Ma negli altri paesi, la scuola ha realmente un senso nel lavoro anche pomeridiano, i servizi sono fruibili da tutti e un professore può anche aggiornarsi in quelle ore, cosa che in Italia non accade. E poi, spiegatemi chi vuole andare a lavorare per la gloria? Chi accetterebbe di lavorare senza il giusto guadagno?

In molti, soprattutto insegnanti lo fanno già, è sui giornali, in articoli che parlano delle condizioni di insegnanti di scuola privata che lavorano gratis. Ma la nostra Costituzione non prevede un giusto salario per i lavoratori? Adeguiamoci all’Europa anche sui salari e allora, forse, potremmo discutere di orario aggiuntivo.

Se proprio vogliamo dare una mano al nostro paese, ebbene, facciamo in modo che senatori e deputati lavorino gratis per il paese, poiché il loro, è un servizio alla nazione, non un lavoro vero e proprio, come avveniva negli anni passati, allora si che potremmo accettare anche il sacrificio dei cittadini che lavorano sul serio.

 




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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