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Nuovo allarme sulla corruzione italiana

Nuovo allarme sulla corruzione italiana
Autore: Teresa.Corrado - Vice Direttore
Data: 03/07/2014

Nuovo allarme della Corte dei Conti. Troppe leggi che si cerca di far passare in Parlamento in questi giorni, aumenterebbero l’impunità della corruzione. A denunciare il tutto, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri che per sottolineare la sua preoccupazione, non si è limitato e ha scomodato un'alta figura, quale Tacito. “Moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto”, diceva infatti il senatore romano, grande oratore e storico.

Come dire, fatta una legge, si cerca sempre la scappatoia per non incorrere in sanzioni pecuniarie o giudiziarie.

Sembrerebbe proprio questo l’intendo delle numerose leggi ed emendamenti che si stanno valutando in Parlamento. La via è quella di ridurre i controlli della Corte dei Conti e delle procure, sicuramente scatenate dalla sempre più insistenza delle procure stesse ad indagare e scoprire atti di corruzione sempre più dilaganti, come a segnalare un modus operandi consono alla legislazione italiana.

La preoccupazione è che grazie a queste nuove e sempre più numerose leggi, si voglia legittimare un sistema corrotto e illegale che favorisce non solo i dipendenti pubblici, tra cui i politici, coinvolti in questi raggiri, ma anche le associazioni malavitose.

Si rischia di mettere nelle mani dell’illegalità, l’intero sistema economico italiano contribuendo alla decadenza di fiducia dei cittadini nella regolamentazione della giustizia e della legalità.

Una situazione la Corte dei Conti aveva sottolineato già qualche giorno fa, quando, a fine giugno, Cantone, presidente dell’Anticorruzione, aveva dichiarato che la corruzione è ovunque e nessun esponente o ente pubblico è immune a questa escalation. Lo stesso aveva anche dichiarato l'apertura di una unità speciale con sede a Roma, sulla correttezza e trasparenza per il controllo dell'Expo Milano, come si nota da articolo precedente.

Anche la crisi contribuisce in modo inesorabile all’aumento della corruzione, non solo in base a progetti o lavori assegnati ad aziende o enti, ma anche per ciò che concerne la possibilità, di giovani o adulti, in cerca di lavoro, di essere oggetto di ricatto politico ed economico, fenomeno dilagante ormai in tutta Italia e che ne sottolinea la veridicità attraverso sempre più scottanti ricerche e servizi di informazione. Quei famosi servizi e indagini che spesso proprio il Parlamento, con le sue leggi, cerca di frenare.

Un tracollo economico che va a decimare anche la parte sociale di un’Italia che non riesce a far meno dei “favoritismi” e che scaccia con forza, dalla sua metodologia, la “meritocrazia”.




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