Non si ferma la violenza dei Boko Haram, il gruppo ribelle nigeriano islamico che sta portando terrore e paura nel paese. La loro è ormai una sfida non solo alla Nigeria, che prova con i propri mezzi a fermarli, ma anche all’intera comunità internazionale che con appelli e condanne cerca di frenare l’onda di violenza.

I Boko Haram hanno fatto irruzione in villaggi del nord est e con la forza hanno rapito altre 60 ragazze e donne, insieme a 31 bambini.

Sembra che il gruppo voglia dimostrare di poter fare il buono e il cattivo tempo all’interno del paese, muovendosi quando e come vuole e riuscendo a prelevare e spostare un numero considerevole di persone.

Secondo quando hanno riferito testimoni alle agenzie di stampa, tra cui France Press, i ribelli sono entrati nel villaggio terrorizzando gli abitanti e costringendo donne, ragazze e bambini a seguirli. Tra i bimbi anche alcuni di pochi mesi. Non contenti avrebbero dato fuoco ad auto e ucciso 30 persone.

Il numero dei rapiti si va ad aggiungere a quello delle giovani ragazze rapite dalle scuole cristiane e che hanno dato origine al movimento #BringBackOurGirl che da ogni parte del mondo e coinvolgendo anche nomi importanti di personaggi politici, come Michelle Obama, ma anche dello spettacolo e del jet set, chiede la loro liberazione da settimane.

Intanto si teme per la vita delle giovani donne, molte delle quali hanno 14, 15, 16 anni e che, essendo di fede cristiana, rischiano la vita.

Non da poco, infatti, girano video su YouTube, non ancora certificati o indicati come reali, sulle violenze subite dalle giovani e sulle loro uccisioni.

Intanto la comunità internazionale non riesce a decidere modalità di intervento, visto che la Nigeria, alla fine, non offre grandi ricchezze da spartire, ma solo povertà e zone infestate da terroristi.