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Contraddizioni Mondiali, al via la Coppa del Mondo in Brasile

Contraddizioni Mondiali, al via la Coppa del Mondo in Brasile
Autore: Gabriele.Santoro
Data: 13/06/2014

 Calcio d’inizio e tutti i problemi svaniscono. O meglio finiscono sotto il tappeto. Sarà probabilmente così anche per la ventesima edizione della Coppa del Mondo Fifa in Brasile, dove la popolazione da tempo protesta per l’assegnazione dei mondiali. Perché spendere i soldi pubblici per il calcio quando c’è necessità di scuole, ospedali, infrastrutture, è il discorso fin troppo semplice da capire perché sia realmente compreso.

Queste sono costanti, quattro anni fa anche il Sudafrica visse tensioni, per le differenze tra le immagini di benessere veicolate dallo sport e le condizioni dei cittadini, in un paese che anche dopo la fine dell’apartheid vive una frattura per le diseguaglianze di fatto fra bianchi e neri. Andando in altre epoche fu anche peggio, specie dal punto di vista politico. Nel 1934 ad organizzare fu l’Italia fascista, nel 1978 l’Argentina della “santissima trinità dei generali Videla, Massera e Agosti, 30 mila desaparecidos sulla coscienza oltre alle migliaia di assassini certificati. Per arrivare alle Olimpiadi cinesi del 2008, anche qui un regime che necessita di una ripulita all’immagine – inquinamento permettendo, alla faccia anche dei protocolli di Kyoto.

Calcio d’inizio e tutti i problemi svaniscono. Anzi no, iniziano le solite polemiche arbitrali, accuse e controaccuse, dietrologia nella maggior parte dei casi peraltro supportata dai fatti. Già al sorteggio la Francia di Platini – può incidere da presidente Uefa come quando era trequartista dei “galletti”? – ha avuto un girone fin troppo morbido, Svizzera, Honduras ed Ecuador per i più sono una passerella in vista degli ottavi. Soprattutto se si considerano gli altri incroci pericolosi, Italia vs Inghilterra, Spagna vs Olanda (le finaliste 2010 già di fronte al girone), Germania vs Portogallo. L’ennesimo caso di “pallina calda pallina fredda” dei sorteggi? Maradona nel 1990 si scagliò contro l’Italia per la stessa ragione, l’Argentina perse la finale per colpa dell’arbitro, anche qui tesi complottiste a non finire.

Alla partita d’esordio il favore è toccato al Brasile, punteggio sull’1-1 contro una buona Croazia, poi rigore inesistente e l’idolo di casa Neymar realizza il 2-1, nel recupero Oscar farà 3-1. Tutti si scatenano, è vero che storicamente le squadre ospitanti hanno avuto più o meno un occhio di riguardo, forse mai come la Corea del Sud nel 2002, spinta addirittura in semifinale. Magari a distanza di 64 anni ai verdeoro sarà concesso di riscattare la clamorosa sconfitta del 1950 al Maracanà contro l’Uruguay di Schiaffino e Ghiggia. Per evitare altri suicidi di massa, il motivo sarebbe umanitario.

L’Italia tutta sta in fermento con la solita carica di contraddizioni ed ipocrisia, nel 2012 prima degli Europei  di calcio in Ucraina si pensava al boicottaggio: troppi cani randagi uccisi, oppure se non si era sensibili alla causa animalista c’era la Tymoshenko in carcere, vittima di una governo autoritario – da lì a 2 anni la situazione ha vissuto evoluzioni in tal senso, ma ci si dilungherebbe troppo. Poi? Del 2012 resta il ricordo di Balotelli che mostra i muscoli dopo la doppietta alla Germania e la delusione della finale (stra)persa con la Spagna. Perché il calcio diverte, la Nazionale unisce, ci sono pizza, birra e abbracci ad ogni gara. Fino alla prossima effimera presa di coscienza.




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Data:10/08/2013
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