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Evaso l 'omicida di Annarita Curina: era in permesso premio

Evaso l 'omicida di Annarita Curina: era in permesso premio
Autore: Teresa.Corrado
Data: 28/04/2014

È evaso di nuovo Filippo De Cristofaro. L’uomo, in carcere per scontare una condanna all’ergastolo per l’uccisione della giovane skipper Annarita Curina, è scappato dopo un permesso premio per le festività pasquali.

L’uomo sarebbe dovuto rientrare il 21 aprile alle 10.00 in carcere, ma, secondo le fonti del Dap, sarebbe evaso ufficialmente solo alle 22.00 dello stesso giorno, allo scadere delle 12 ore dopo il mancato rientro in carcere.

De Cristofaro non è nuovo a fughe del genere, visto che già nel 2007 evase dal carcere di Opera sempre dopo che gli era stato concesso un permesso premio per buona condotta. Quella volta fu rintracciato un mese dopo, a Utrecht, la città di Diana Beyer, la giovane complice del delitto che lo ha visto condannare all’ergastolo. L’uomo, allora, aveva voluto riavvicinarsi al suo grande amore, solo che la donna, dopo aver scontato la sua pena, si è ricostruita una vita di moglie e madre.

A De Cristofaro, invece, non resta, adesso che il carcere, dal quale ha deciso di allontanarsi e fuggire lontano, un progetto che aveva in mente già nel lontano 1988, quando a farne la spese fu la giovane skipper Curina.

Nel 1988 il giallo del Catamarano occupò le pagine di cronaca, fino all’avvenuto arresto dei fuggiaschi in Turchia. Tutto nacque quando, durante l’estate De Cristofaro e la giovane diciassettenne Beyer, affittarono un catamarano la barca della Curina per le vacanze. I due, però, avevano un piano ben preciso, rubare l’imbarcazione e fuggire in Polinesia.

La tragedia scoppia il 10 giugno quando, secondo le ricostruzioni accettate dai giudici, la giovane olandese pugnala ad un fianco la skipper, agendo sotto l’influenza del suo amante, il quale finisce la donna a colpi di machete. Una fine orribile per Annarita Curina, il cui corpo viene buttato in mare  e verrà ripescato solo il 28 luglio a largo di Senigallia.

Sulla barca sale anche un amico olandese della donna, Pieter Gronendijk che verrà condannato per il furto dell’imbarcazione. Successivamente tutti e tre verranno arrestati mentre tentano la fuga in Turchia, dopo aver abbandonato l’imbarcazione.

Le pene inflitte per i reati sono: sei anni e sei mesi per Diana Beyer per concorso in omicidio, ma la donna in carcere resterà solo per 15 mesi, poi ottiene la libertà condizionale e viene affidata ad una comunità nei pressi di Grosseto mentre De Cristofaro viene prima condannato a 38 anni di prigione, poi in appello gli viene trasformata la pena in ergastolo. Pena che l’uomo sta ancora scontando, o meglio, dovrebbe ancora scontare.

 

 




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