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Nonostante le assicurazioni che Marcello Dell’Utri non fosse in Libano, questa notte l’ex senatore siciliano è stato arrestato proprio in un lussuoso albergo di Beirut e l’Italia ne chiederà l’estradizione quanto prima. La polizia libanese ha lavorato in sinergia con quella italiana e ha arrestato Dell’Utri in ottemperanza al mandato internazionale fatto scattare dalla polizia italiana che cercava l’ex senatore ormai dalla seconda metà di marzo. A dare l’annuncio lo stesso Angelino Alfano, Ministro dell’Interno, al termine di un intervento dell’assemblea del Ncd, rispondendo ad una domanda della stessa Ansa, che ieri, aveva avuto presunte rassicurazioni da parte di responsabili degli aeroporti libanesi, sull’assenza dell’uomo in territorio libanese. Rispondendo alle domande del giornalista, Alfano ha sottolineato che è naturale e competente che l’uomo arrestato a Beirut, verrà estradato in Italia, da dove le procedure sono già iniziate. Per adesso resta agli arresti in una caserma della polizia libanese, da dove attende le decisioni delle polizie. Dell’Utri era latitante ufficialmente da due giorni, da quando, dopo averlo cercato in più parti, la polizia lo ha ufficialmente inserito nella lista dei latitanti italiani facendo partire la procedura di cattura internazionale che, alla fine, lo ha scovato in Libano. Le voci della sua presenza nel paese erano giunte proprio da Palermo, smentite da alcuni funzionari e poi, invece, risultate veritiere grazie all’arresto della stessa polizia libanese. La fuga di Marcello Dell’Utri non ha stupito nessuno, sia perché non è la prima volta che accade e sia perché lo stesso ex senatore dichiarò ai giornalisti che lui in politica, era entrato solo per evitare la prigione. Un processo, quello che ha coinvolto Dell’Utri, il padre di Publitalia, che dura ormai da vent’anni e che tra alti e bassi lo ha visto condannato per concorso in associazione mafiosa. L’uomo, braccio destro di Silvio Berlusconi, non si era mai nascosto dalle sue vere intenzioni e lo ha dimostrato anche con le sue continue fughe dall’Italia. L’uomo ha anche un passaporto diplomatico di Santo Domingo, dove si rifugiò nel 2012 prima della condanna a 7 anni inflittagli dalla corte Suprema di Palermo. La repubblica gli concesse cittadinanza e passaporto diplomatico. L’uomo ha sempre dichiarato che non voleva andare in carcere, ma al tempo stesso, psicologicamente era pronto anche a quest’evenienza. Questa volta l’uomo ha scelto il vicino Libano, Beirut, infatti, è una città che conosce bene, che pullula di cultura e nella quale l’ex senatore si trova a proprio agio. Ma la Dia non aveva dubbi sulla presenza dell’uomo all’interno del paese, sia per le cellule del suo cellulare, che per la descrizione di un testimone che ha viaggiato con lui sull’aereo che lo ha portato nel paese libanese. Dalla famiglia di Dell’Utri, invece, arrivano altre informazioni, alla domanda se il senatore fosse latitante, il fratello gemello ha risposto che era evaso, non latitante, visto che in questi venti anni era stato come in carcere. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:36:02 |
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