|
|
|
Sei nella sezione Cultura   -> Categoria:  Recensioni
|
I Sacchi di Sabbia, Compagnia Sandro Lombardi presenta uno spettacolo che racconta delle avventure di Sandokan, i Pirati di Mompracem e la Tigre della Malesia, senza tralasciare dettagli sulla storia o sugli episodi liberamente tratti dal romanzo di Salgari ma lo fa in modo a dir poco eccentrico. Con la scrittura scenica di Giovanni Guerrieri e la collaborazione di Giulia Gallo e Giulia Solano, con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano, i quattro attori – per poche battute ne appaiono altri due che hanno il ruolo di interrompere la sceneggiatura senza peraltro abbandonare il piano surreale su cui si muove la storia - sul palco scarno si muovono semplicemente attorno ad un tavolo da cucina, ricoperto di verdure, ortaggi, qualche utensile e molta fantasia. I dialoghi serratissimi e molto articolati raccontano lo svolgersi delle avventure dei pirati, delle tigri, di Lady Marianna e di Sandokan ma per farlo scenicamente si avvalgono di oggetti di quotidiana utilità e allora ci troviamo a fantasticare su un mazzetto di cicoria che diventa una giungla, carote e patate trasformati in agguerriti nemici, un pomodoro che fa la parte di una pietra preziosa, e il resto lo fa lo spettatore, che in questo spettacolo ha il meraviglioso compito di immaginare, come se stesse leggendo il libro. Con intercalari dialettali e brevi moniti al pubblico, come in una rottura scenica improvvisata, gli attori sono molto vicini agli spettatori, gli eroi in realtà si umanizzano e diventano fragili come qualsiasi altro pseudo eroe moderno, nella battaglia tra il bene e il male non tanto importa in questo caso chi vinca, perché alcuni passaggi sono talmente esilaranti che con difficoltà si riesce a seguire con costanza il dialogo tra gli attori. Adatto ad un pubblico di bambini e adulti, l’inventiva degli interpreti è appassionante e continuamente piena di sorprese. Non si può prevedere di ritrovarsi di fronte ad una battaglia a suon di pezzi di ortaggi masticati e sputati, oppure di appurare la morte di un soldato inglese con uno spremi aglio. Questo e altro ancora, in poco più di cinquanta minuti offre la Compagnia. Uno squarcio su un teatro insolito e decisamente fuori dalle aspettative.
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:06:42 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Ritmo, passaggi rapidi e dribbling dei cocenti e pesanti temi condivisi, senza commettere falli di gioco troppo evidenti che facciano sussultare gli spettatori dell’arena Brancaccio.
E’ di genio prendere a pretesto una narrazione arcinota, Tosca, per costruirne una parallela che conduce su un binario parallelo ad un’altra dimensione umana.
Uno spettacolo per bambini e adulti, in scena dal 21 dicembre al 6 gennaio per accompagnare in allegria le festività natalizie.
Si annusano situazioni, si cercano elementi che accomunano, che ci rendono uguali a prescindere dal luogo di nascita. Il mare è blu dappertutto. Le parole hanno il medesimo senso.