Ormai ne sono convinta: le persone sono cieche e sorde. Non parlo ovviamente di chi patisce tali abnormi privazioni sensoriali. Parlo delle persone cosiddette “normali”. Potrei anche parlarvi della mia idea sui concetti di abili e “disabili”. I primi sono coloro che a stento camminano sulle proprie “normalissime” gambe, inciampano su qualsiasi cosa, non vedono oltre il loro naso, si deprimono se gli si spezza un’unghia. I secondi –  i cosiddetti “disabili” sono quelle persone con capacità che trascendono le capacità umane. Trascendere significa andare oltre.

Queste persone, riescono a compiere miracoli, camminano pur avendo subito atroci amputazioni, vedono pur essendo ciechi, compiono atti incredibili pur non potendo contare sulle “normali funzioni corporee”: ricordate il caso di Rosanna Benzi? Visse per 29 anni dentro un polmone d’acciaio. 29 anni. La sua assoluta normalità – almeno a mio parere – che si chiama semplicemente voglia di vivere, le consentì in quei 29 anni di fare parlare di sé in tutto il Mondo. Scrisse libri, s’impegnò anche politicamente, sempre accudita da una madre alquanto normale, che le stava accanto giorno e notte. Semplicemente, era sua figlia. Oggi, in questo mondo perso, persino amare normalmente, appare eccezionale.

Rossana Benzi fu una donna felice fino all’ultimo respiro. Le cosiddette persone “abili” e perfettamente “normali” al solo pensiero di entrare in un polmone d’acciaio per un solo secondo, li immagini bene, morirebbero di crepacuore.

Siamo arrivati al caos, cari miei. E scriverò oggi una frase che non mi da alcuna soddisfazione: ve lo avevo detto. Ve l’ho scritto per anni. L’ho sbandierato al mondo beccandomi negli anni gli epiteti peggiori da ogni parte e nella migliore delle ipotesi, l’etichetta di “visionaria”. Ovviamente sempre da parte di persone assolutamente “normali” secondo la riflessione  di cui sopra.

So per esperienza, che la virtù dei forti oltre che la calma è la pazienza. Certamente le due cose vanno a braccetto. Giorno dopo giorno, così come doveva essere e così come si sarebbe potuto capire prima se solo gli umani avessero meno fretta per correre a fare cose inutili, drammatizzate da una tendenza assurda e tutta umana a correr sempre verso nessun tipo di meta o progetto concreto, esasperando ogni cosa, si è svelata la realtà che nessuno vedeva, voleva vedere e in cui nessuno ha voluto nemmeno lontanamente credere. Peccato: a volte ascoltare ciò che ci appare irreale, può aiutare a salvarsi il culo dai veri drammi umani.

Nessuno ha voluto capire né credere in tempo utile, che le popolazioni e i governi che li gestiscono e andando su, più su di livello, fino ai meandri dei poteri e delle lobby mondiali, non sopravvivono “per casualità” né si procede per “tentativi”. Tutto ha un ordine. Una mira. Un progetto. Un’idea.

Certamente, non parlo delle popolazioni: esse vivono casualmente. Non ponendosi altre domande se non, ogni tanto, qualche “acuta” riflessione sul “chi siamo e da dove veniamo”. Sbagliando anche sulle domande da porsi. Sulla Terra siamo arrivati. Figli dei nostri genitori, ovvio. Continuare a porsi una domanda inutile cui nessuno risponderà mai con certezza, è uno dei sintomi della malattia umana che sovrasta ogni cosa: l’assoluta incapacità di autogestirsi autonomamente.

Bisognava chiedersi invece – consiglio utile in ogni epoca storica – “verso dove andiamo e perché”? Fra le altre cose, tornare indietro nel tempo è ancora impossibile e che io sappia la vita su questo pianeta è un andare avanti, non certo retrocedere nel tempo.

Ora le carte le hanno scoperchiate, come scrivevo negli anni: la negazione dei fatti oggi appare evidentemente sbilenca e poco saggia. Come si possa ancora pensare che chi il potere, quello vero, lo gestisce non cerchi di controllare le masse, a me appare davvero noioso ormai come concetto.

La negazione. L’umanità nega qualsiasi cosa vera ma è pronta a credere che gli asini volino, che la politica esista al solo scopo di generare sussidi economici (si: l’umanità oltre che folle è alquanto ignorante) che Amare significhi farsi del male e che il concetto di “normalità” sia aderente a tutto ciò che fa di un essere umano un folle da ricovero con TSO prolungato.

E’ per tale ragione che i sistemi mondiali di potere funzionano molto bene. Non devono nemmeno buttare sangue a realizzare chissà quali progetti astrusi per fottersi miliardi di persone in tutto il mondo.

Ricordo un mio editoriale, pubblicato lo scorso anno: il titolo è “Obsolescenza programmata: anche sulla vita”. Attraverso esso, tentai di far  comprendere meglio alcuni criteri. E’ un articolo ancora molto letto e diffuso. Che ha aperto un po’ di cervelli e mi ha garantito la stima di lettori che prima mi trattavano da paranoide complottista. Eppure, negli anni, io ho scritto articoli corredati sempre da elementi probatori. Nulla, non c’è proprio nulla che si possa fare per sconfiggere la capacità umana di farsi del male. L’umanità arriva al punto da auto flaggellarsi, manco fossero tutti novello José Maria Escriba de Balaguer(Fondatore dell’Opus Dei canonizzato in tempi record nel 2002 da Papa Woijtila) o di darsi le picconate sulle palle mattina, pomeriggio e sera.

Non riesci a salvare l’umanità o almeno una parte di essa per una ragione semplicissima: non si può salvare chi è convinto di non avere problemi. Il classico comportamento di chi soffre di patologie psichiatriche di un certo tipo, come la schizofrenia. E tutti, più o meno, sono stati colpiti dalla patologia. Come? E’ il sistema mondiale, bellezze.

Resuscitate il cervello se ci riuscite. Ancora potete. Come? Prima di tutto, abbandonate le emozioni negative. La rabbia è il peggior veleno inquinante per il cervello e anche per l’organismo, cui regala generose dosi di elementi come il Cortisolo, un ormone presente attualmente in sovradosaggio negli organismi umani. E’ un ormone prodotto in massima parte o per lo stress o per una massiccia dose di carne nella dieta. Sapete a lungo andare cosa combina il Cortisolo nell’organismo? Aggredisce il DNA, abbassa i livelli di Testosterone rendendo sterili gli uomini, rende perennemente stanchi, sballa la tiroide, abbassa la libido. In poche parole: la rabbia ci rende malati.

Come non essere perennemente arrabbiati pur nella situazione attuale? Ripensando il criterio di Vita. Che non è aderente alle regole di Mercato, al Consumismo, alla politica, alle Mode, ai diktat.

Vivere bene significa altro. Io ve l’ho detto. Fate voi.

p.s. Seguite il video, è interessante e se volete approfondire: http://www.epsine.it/

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