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Dal 31 gennaio al 30 marzo 2014 il Complesso del Vittoriano ospita la mostra “1924-2014. La Rai racconta l’Italia”, dedicata ad una delle principali istituzioni culturali del nostro Paese nel sessantesimo anniversario dalla prima programmazione televisiva messa in onda e nel novantesimo dal l’inizio delle trasmissioni radio. L’obiettivo è raccontare la storia dell’ente pubblico che inevitabilmente è andata ad intrecciarsi con le vicende dell’Italia intera, con i grandi cambiamenti sociali, politici, culturali, scientifici, sportivi da rivivere nelle relative sezioni dell’esposizione, ripercorrendo i programmi, i volti, le emozioni che hanno accompagnato in tutto questo arco temporale. E indipendentemente da come la si voglia pensare, è innegabile il ruolo avuto dalla Rai nell’unificazione socio-culturale avvenuta in particolar modo nella ricostruzione del secondo dopoguerra, veicolando informazione ed intrattenimento che si identificano con la crescita di una Nazione. Ogni suddivisione tematica della rassegna è introdotta da un video esplicativo dell’importanza e dello sviluppo degli argomenti: la prestigiosa partecipazione di personaggi del calibro di Piero Angela, Piero Badaloni, Andrea Camilleri, Bruno Pizzul, Arnaldo Plateroti, Emilio Ravel, Marcello Sorgi, Bruno Vespa e Sergio Zavoli lascia poi lo spazio a documenti, filmati ed audio, veri pezzi di storia della radio e della tv. Si potrebbe obiettare sull’assenza di chi con la Rai ha visto sovrapporsi la propria carriera e fama, Pippo Baudo, ma già polemiche in proposito ci sono state… e possono bastare. Il percorso è arricchito da documenti d’archivio, fotografie d’epoca, opere d’arte della ricca collezione che consta di firme quali Guttuso, De Chirico, Campigli e molti altri, costumi indossati in programmi diventati culto, copioni, testimonianze di chi ha svolto un compito importante nell’avventura iniziata il 27 agosto 1924, quando fu costituita l’U.R.I., Unione Radiofonica Italiana. Comprese le disposizioni dettate dal regime fascista, che si trattasse di indirizzare la propaganda o della sostituzione dell’informale “tu” con il “voi”, più adatto alla facciata della dittatura. Una sezione a parte se l’è meritata – giustamente – la radio, con l’esposizione di originali apparecchi storici ma soprattutto la possibilità di ascoltare una selezione dei più noti programmi in nove postazioni tematiche con materiali anche inediti. A chiudere il tragitto, quasi un viaggio con la macchina del tempo, l’esposizione documentata delle attività del Crit – Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, risalente al 1930. Partendo dalle origini si arriva così al futuro della tecnologia di casa Rai. Ingresso gratuito Orari: dal lunedì al giovedì 9.30-18.30; dal venerdì alla domenica 9.30-19.30 Per ulteriori informazioni: www.comunicareorganizzando.it; info@comunicareorganizzando.it
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 00:28:45 |
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