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Con repliche il sabato alle ore 17,00 e la domenica alle ore 15,00 la produzione TSI La Fabbrica dell’Attore presenta uno spettacolo per bambini molto innovativo. Dal genio di James Matthew Barrie e scritto e diretto da Maurizio Lombardi e Isabelle Carle, per questa novella versione, vediamo sul palco Isabelle Carle, Valentina Bonci, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Valerio Russo, Jacopo Sorbini, Maya Giovanna Vassallo, Pierfrancesco Scannavino. Forse tutti, almeno una volta, hanno visto o letto la arcinota favola di Peter Pan, il bambino che non vuole crescere mai, ma sicuramente una versione come questa in pochi l’hanno goduta. Perché la Fabbrica dell’Attore ci stupisce davvero con “effetti speciali”, reinterpretando in modo originale e con inventiva un classico che già di suo ha molto da dire, anche e soprattutto ai bimbi di oggi. Subissati da tablet, smartphone e tecnologia, la storia è capace di riportarli ad una dimensione fantastica a cominciare già dalla scenografia, colorata, accattivante, mai ferma. Tra cambi di abito, mascheramenti, balletti e cori, la compagnia si diverte per prima a vestire i panni di Peter Pan, capace di volare fino alle stelle e sulla Luna, oppure dei tre fratellini birichini, tanto desiderosi di visitare l’Isola che non c’è, o ancora di Capitan Uncino, un po’ bislacco ma sempre feroce. Il tutto condito da quella voce contemporanea che non si vuole perdere i tempi di un linguaggio ardito e stradaiolo, con battute al di sopra delle righe senza peli sulla lingua. La combriccola di Capitan Uncino che si improvvisa in fraseggi baldanzosi, i folletti magici di Peter Pan che addirittura fanno il verso ad un cinese e ad un romanaccio doc, per finire a Trilli, molto stuzzicante, che col suo peperoncino, diremmo piuttosto che pepe, travalica l’immaginario collettivo legato alle fate e diventa fin troppo umana, con la sua gelosia indolente e una sorta di inadeguatezza inconscia. Affidiamoci ad una fantasia trasbordante per vedere in questo spettacolo lo sforzo di adeguarsi a tempi decisamente diversi dal sogno e dal romanticismo favolistico di alcuni anni fa. L’intento della Compagnia di ricanalizzare strade già percorse in qualcosa di nuovo non delude affatto, convincendo però i più grandicelli piuttosto che i piccolini di tre anni che aldilà dell’allegria contagiosa non possono andare, in questa versione a volte anche un po’ articolata e sottile. Come sempre è assicurato il gradimento da parte degli adulti che potranno cogliere alcune sfumature molto meglio dei propri figli o nipoti. E apprezzare nella recitazione molto ritmata la capacità di questi ragazzi di far sorridere e divertire tra lazzi, salti, voli immaginari e caricature, con colori sgargianti, una scelta musicale molto funzionale al progetto e cambiamenti di scena repentini. Con molta attenzione alle luci e addirittura l’inserimento, che ormai si constata sempre più spesso nel teatro, di un video registrato preventivamente e proiettato sullo sfondo del palco, che spezza ingannevolmente la favola per farci entrare nel mondo della cronaca. Ma solo per finta, avvertiamo, non ci sogneremmo mai di interrompere la leggerezza dell’immaginazione con la banalità del reale. O no?
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:56:17 |
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