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La profezia dei Maya e' in atto

La profezia dei Maya e' in atto
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 28/12/2013

Esoteristi, studiosi, credenti, miscredenti e curiosi tendenzialmente dediti alla scoperta di “scoop” da far divenire il tormentone del secolo, lo scorso anno hanno impestato il web con milioni di link. Argomento: la predizione dei Maya. Secondo tale predizione, il 21 Dicembre 2012 si sarebbe dovuto verificare un grande evento di proporzioni planetarie, la cui natura nessuno mai ha precisato manco i Maya,  ma che sarebbe stata capace di trasformare completamente l’umanità.

Gli imbecilli – ce ne sono, sparsi per il globo terrestre – credettero che la predizione fosse riferita alla tanto attesa “fine del mondo”. Boom!! Un botto planetario e in un decimo di nanosecondo la terra e tutto il suo contenuto in superficie e in profondità, si sarebbero nebulizzati nell’universo. Nemmeno il tempo di un addio, di un testamento, di un ultimo sguardo verso l’orizzonte.

Il 21 Dicembre 2012, non accadde nulla di tutto questo. Molti – imbecilli – tirarono un sospiro di sollievo e non ci pensarono più. Altri, un po’ più curiosi degli imbecilli, continuarono a tentare di interpretare la predizione dei Maya. Il restante contingente umano, che non aveva la minima idea che esistesse pure una predizione dei Maya, continuarono come sempre a campare.

Il tormentone finì. Tutti potemmo tornare alle faccende quotidiane senza la tortura mediatica che ogni giorno ci ricordava che “stavamo per morire tutti”. Ricordate l’esilarante scena del film di Troisi “Non ci resta che piangere” dove lui e Benigni, tornati misteriosamente indietro nel tempo fino al 1492, anno della scoperta delle Americhe, si trovano a passeggiare per una strada di Lucca e un signore dalla finestra intima: “Ricordati che devi morire”! Ecco, il 2012 l’abbiamo vissuto tutti come una cosa del genere.

Dimenticato rapidamente il rischio supremo e tornati alla vita di ogni giorno, nessuno ha ragionato su ciò che è accaduto a partire dal 21 Dicembre 2012. Nessuno oggi, almeno credo, ha notato come tutto sia effettivamente cambiato sul pianeta terra e come anche gli umani che lo abitano siano assolutamente diversi rispetto a come fossero fino a quel giorno.

In quella data ad esempio,  in Italia iniziò il cammino che ci avrebbe portati al sistema politico ed economico del tutto schizofrenico che oggi viviamo. Quel giorno infatti, Mario Monti – presidente del Consiglio  - salì al Colle e presentò le dimissioni dall’incarico al Presidente Giorgio Napolitano. Nel Consiglio dei Ministri di quel giorno si trattò per la prima volta l’argomento “incandidabilità”.

Mario Monti, come ho scritto approfonditamente in questo mio articolo molto letto sul web e pubblicato a poche ore dalla sua nomina a Presidente del Consiglio, la cui investitura avvenne il 16 Novembre 2011, è un personaggio particolare. Vero potente a livello internazionale, massone doc ma non in quella massoneria caciarona e sbilenca che di volta in volta in Italia si chiama P…qualcosa. No, Mario Monti è un lobbista massone doc. Fondatore e presidente di un “Think Tank” (Lobby) con sede a Bruxelles dal nome Bruegel”.

Fa parte delle più potenti organizzazioni lobbiste del pianeta: dal Bilderberd Group alla Trilateral al Gruppo di Roma fino al potentissimo Council on Foreign Relation: gruppi internazionali di potere e pressione di cui ho tanto parlato in molti articoli pubblicati negli anni. Lobbies. Oggi chi scopre l’acqua calda ogni giorno, tipicamente componenti di movimenti pseudo politici, fa passare le lobbies come la scoperta del secolo.  Ignoranti al pari della loro arroganza.

A partire dalla data del 21 Dicembre 2012, quando Monti rassegnò le dimissioni da Presidente del Consiglio e poté tornare a seguire i suoi interessi personali, fingendo però per un periodo di voler fare politica in Italia - tanto per non sconvolgere troppo la platea italiota che non avrebbe compreso perché mai un ex presidente del consiglio italiano non corresse a mettere le mutande al caldo inventandosi un partito politico – per poi eclissarsi e sedere nuovamente in pianta stabile in una delle comode poltrone collocate chissà dove nella sala dei bottoni che comanda e decide sulle sorti degli umani di seconda e terza classe, qualcosa si interruppe nelle consuetudini socio economiche e politiche a livello mondiale. Fino a quel giorno, tutti – più o meno – contavamo su ciò che pensavamo di conoscere e credevamo di poterci destreggiare in qualche maniera, anche nei periodi più bui del nostro vivere.

Effettivamente da quel giorno, pronosticato con incredibile esattezza dai Maya,  il pianeta terra e i suoi abitanti hanno iniziato la mutazione. Rabbie sotterranee, tenute calde come la brace che scoppietta nei camini, sono sfociate rapidamente in incendi distruttivi, subito sedati da piccole dimostrazioni di dittatura mondiale. Orde di cittadini da ogni dove hanno manifestato contro regimi che fino a quel giorno avevano accettato senza batter ciglio.

La guerra mondiale in corso, mascherata da anni da “società in evoluzione e sviluppo”, posate le armi delle finte guerre di pace, degli andamenti moderati, del “lasciamo fare ai popoli come fossero davvero liberi di esistere”, d’improvviso è sfociata in una vera e propria guerra sociale di proporzioni planetarie ma con conseguenze terribili su tutti e tutto. I governi di tutto il mondo, come rispondendo a un comando, hanno aperto le porte al caos, generando il caos supremo.

Le popolazioni, investite dall’onda inarrestabile della nuova strategia di guerra mondiale intangibile e di dittatura ancor più intangibile, ha pensato di rinascere opponendosi ai sistemi precostituiti e sbagliando il bersaglio da colpire, dal momento che di quei sistemi precostituiti di lontana memoria non c’era già l’ombra da un pezzo. La gente, in tutto il mondo, ha pensato di combattere contro qualcosa che non esisteva più da tempo e con le stesse armi usate da tempo immemore e mai realmente adeguate ad ottenere risposte: manifestazioni, tentativi di bloccare le nazioni, episodi di isteria collettiva, camping sociali con tanto di tende in presidio fisso sotto  i baluardi del potere mondiale.

Non è servito a nulla perché – appunto – non è così che si combatte la guerra contro qualcosa che non si conosce. Se non conosci bene il tuo rivale, le sue armi e la sua strategia, hai perso in partenza.

Il potere mondiale ha cambiato velocemente metodi per non permettere alle popolazioni di reagire in maniera efficace. La velocità utilizzata come metodo per dissestare l’equilibrio umano. La frequenza degli accadimenti spinta a velocità estreme. Il costante ribaltamento delle decisioni istituzionali. Il rapidissimo susseguirsi di scandali, di cambiamento ai vertici delle nazioni, la schizofrenia legislativa, lo scollamento dei governi da tutto ciò che umanamente era già poco comprensibile ai più, come i meccanismi politici ed economici. Il dissesto delle menti, distruzione pari a un genocidio mondiale. Il processo finale di un metodo messo in atto scientemente alcune decine di anni fa, quando pochi potenti della terra, decisero di allearsi per fare ciò che alcuni dittatori entrati nella Storia - ma fuoriusciti in breve tempo dalla vita -  ambivano realizzare: divenire padroni del mondo.

Tutto ciò quindi, non è casuale ma causale. Gli effetti tangibili sono alla portata di chi abbia volgia di fermarsi a comprenderli.

I Maya predissero che il 21 Dicembre 2012 – esotericamente una data perfetta nella sua composizione numerica – l’umanità avrebbe iniziato a subire grandi cambiamenti. Una sorta di apocalisse, che è la rivelazione per eccellenza, che se fosse stata compresa avrebbe portato tutti a migliorare tutto. Si sa che l’essere umano è lento a comprendere e ancor più lento ad accettare la realtà che lo circonda, in special modo quando essa è enormemente palese.

In questo esatto momento in varie parti del mondo, molti milioni di esseri umani giocano alla guerra attraverso scatole di plastica collegate fra loro senza alcun collegamento materiale: si chiama Web. Vomitano rabbia, colpiscono rivali virtuali, organizzano grandi manifestazioni del tutto inutili perché parte di un progetto molto più grande di chi le organizza. Altri milioni di esseri umani, combattono o subiscono guerre di vecchio tipo, con tanto di carrarmati e fucili e missili e contraerea: servono a far pensare che nulla sia cambiato. Altri milioni di esseri umani, soffrono la fame e ne muoiono: fanno parte anch’essi delle strategie economiche e politiche di chi muove i fili dei burattini di tutto il globo.

Pochissimi, stanno dalla parte giusta pur non essendo giusti: sono quelli che sanno. Cose che possiamo solo immaginare e intuire. Si salveranno da tutto. Come sempre. E’ questa la loro missione su questo pianeta. Pianeta che ci sta presentando il conto: la temperatura globale è aumentata a livelli già drammatici per la sussistenza della vita sul pianeta, se i trend continueranno su questo andamento. Siamo stati tutti folli a pensare che che non ci fosse nulla su cui ragionare ragionevolmente: la razza umana e la sua continuità. Forse meritiamo di essere distrutti. Troppo ignoranti per meritare di esistere, troppo distratti per meritare considerazione.

 

 

 




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