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Presentato il 5 Dicembre in anteprima, presso il Macro di Via Nizza,138 il cortometraggio "Italiani per Costituzione". Il video è stato ideato in occasione del 150' anniversario dell'Unità d'Italia, prodotto da Camera21 con il patrocinio del ministero dell'integrazione, regia di Simona Filippini e Matteo Antonelli e le musiche dell'Orchestra di Piazza Vittoria. Presenti all'anteprima l'assessore al sostegno sociale e sussidiarietà Rita Cutini, il giornalista di Liberation Eric Jozsec, il direttore di fotografia Marco Delogu, la scrittrice e presidente associazione incontri di civiltà Igiaba Scego.
Questo video si colloca all'interno della XII edizione di Fotografia- Festival internazionale di Roma promosso dall'assessorato alla cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale, co-prodotto dal Macro e Zètema Progetto Cultura con la direzione artistica di Marco Delogu il cui tema è "vacatio", ovvero mancanza, assenza. Il video dura 12 minuti e raccoglie le interviste di 20 ragazzi, figli di immigrati in Italia e residenti in varie città, si parte da Trento fino a scendere a Palermo. Ogni ragazzo parla della propria famiglia, di sè, della città e della scuola. Il cortometraggio è davvero efficace nel dar voce a una parte importante della popolazione giovanile che si sente italiana, ma non ha la cittadinanza italiana. Nel filmato emergono la grande varietà dei dialetti, le diverse cadenze: c'è chi ha una cadenza milanese, chi un inflessione napoletana e chi, prima ancora di sentirsi italiano si sente palermitano, e tuttavia non è ancora cittadino italiano. I ragazzi, oltre a raccontare di sè, leggono e commentano gli articoli della costituzione italiana. Un riso accoglie improvvisamente i presenti quando uno dei ragazzi intervistati racconta che nella sua famiglia ci sarebbe bisogno di un traduttore, perché lui non parla bene il cinese e i suoi genitori invece non parlano bene l'italiano. E ancora un riso, ma questa volta un pò amaro, quando una delle ragazze intervistate racconta un episodio in cui le viene chiesto di mostrare il permesso di soggiorno, e lei con sorpresa risponde: "ma io sono cittadina italiana". Il filmato apre a un ampio dibattito sul diritto di cittadinanza dei giovani di seconda generazione, sul l'importanza dell'incontro tra culture differenti, un incontro che dovrebbe comportare un arricchimento reciproco e anche la possibilità di una reciproca modificazione. Se la prima generazione ha soprattutto il problema del farsi accogliere e di trovare una rispondenza rispetto alle proprie aspettative in relazione a un progetto migratorio, le generazioni successive si trovano a dover affrontare numerose sfide, anche in relazione a un proprio progetto di vita autonomo, che solo in parte può essere in continuità con le aspettative riferite al progetto migratorio familiare. Il tema della continuità-discontinuità generazionale, cioè dell’esistenza o meno di un passaggio in termini di cultura, stili di vita, valori di riferimento, atteggiamenti e comportamenti da una generazione all’altra, diventa centrale nel considerare la realtà e le condizioni di vita dei giovani stranieri, esposti, analogamente ai loro compagni italiani, a una pluralità di riferimenti valoriali e ad una evidente discontinuità delle esperienze nei diversi contesti di vita. Ad aprire il dibattito l'assessore al sostegno sociale e sussidiarietà Rita Cutini. A seguire le osservazione del direttore della fotografia Marco Delogu e il giornalista di Liberation Eric Jozsef che solleva la questione della mancanza in Italia del diritto del suolo e auspica presto un cambiamento legislativo in questa direzione. E lo sottolinea anche la scrittrice Igiaba Scego, mettendo in evidenza come siano proprio gli stessi articoli della nostra costituzione ad implorare di cambiare la legge italiana, una legge che non lascia la libertà, anzi neanche la possibilità di scegliere a quale cultura appartenere.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:58:45 |
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