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Arrestata Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, che il 5 ottobre 2013 era stata insignita a Ferrara, dal presidente del Senato Pietro Grasso, del premio sulla legalità e responsabilità, nel premio “Ferrara città della pace” arrivato alla quarta edizione. Il premio era stato diviso tra quattro donne sindaco che si erano particolarmente distinte nella lotta alla legalità: Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, Elisabetta Tripodi sindaco del Comune di Rosarno, Carolina Girasole, appunto, sindaco di Isola Capo Rizzuto, tutte e tre in provincia di Reggio Calabria, insieme a loro lilsindaco di Lampedusa Giusi Nicolini che non aveva potuto partecipare personalmente alla premiazione. Adesso, invece, la notizia dell’arresto della donna, ad opera della Guardia di Finanza che ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di altrettante persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione elettorale, turbativa d’asta, usura, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo l’accusa la Girasole sarebbe stata eletta nel 2008 grazie ai voti della ‘ndrangheta. Da quello che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare, alla donna furono assicurati 1.350 voti dalla cosca gestita dal boss Nicola Arena. In cambio all’organizzazione mafiosa sarebbero andati favori durante il mandato, scaduto nel 2013. L’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Abigail Mellace, ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Salvatore Curcio. In essa è evidenziata un accordo stipulato da Franco Pugliese, marito di Carolina Girasole e i figli del boss Arena, Pasquale e Massimo. I futuri favori ottenuti dal clan, sono stati evidenziati da un’attività amministrativa apparentemente lecita e ben guidata nella sua esecuzione, per nascondere le macchinazioni dei soggetti implicati nei vari raggiri. Di fatto la cosca ha mantenuto il possesso dei terreni confiscati a Nicola Arena, il quale ha continuato a usufruire dello stesso e dei proventi dei raccolti. Un raggiro importante e ben collaudato, che ha permesso alla donna di terminare il suo mandato ufficialmente con le nuove elezioni avvenute nel 2013 e che le ha permesso di essere inserita in una rosa di sindaci dall’aspetto immacolato e dediti alla legalità, cosa che adesso viene messa in discussione dagli inquirenti. Un balzo a livello politico, la Girasole, lo aveva provato alle elezioni del 2013, candidandosi alla Camera con Lista civica, ma non riuscendo ad essere eletta. Sicuramente adesso anche i cittadini, in questo clima molto controverso e poco chiaro, alzeranno la guardia verso i candidati che continuano a professare la loro lotta alle organizzazioni e alle infiltrazioni mafiose, perché fatti del genere non si ripetano e perché non si rechi ancora altro danno alla politica.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:34:34 |
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