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Sei nella sezione Cultura   -> Categoria:  Arti figurative
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Raramente capita di imbattersi in un’esposizione monografica che racconti veramente il protagonista, che proponga le sue opere senza affiancare quelle di contemporanei meno noti e che indaghi il suo intero percorso artistico. Fortunatamente, invece, la mostra “Andy Warhol” a Palazzo Reale a Milano fino al 9 marzo 2014 è esattamente questo. In un suggestivo allestimento dove si intervallano 160 opere tra sculture, fotografie, quadri e video, si indaga tutto l’arco della produzione warholiana, dagli anni ’50 agli anni ’80. Particolarità ed eccezionalità di questa mostra, tutti i lavori provengono dalla raccolta privata di Peter Brant, appassionato collezionista, fondatore del Brant Foundation Art Study Center. Si trova tutto ciò che ci si aspetta dalla Pop Art di Warhol e molto di più: le lattine di Campbell's Soup, le bottiglie di Coca-Cola argentate, le scatole di Kellogg’s Corn Flakes o di Ketchup Heinz; le serigrafie di Mao, quelle di Liz Taylor, quelle di Marilyn (compresa la Shot Light Blue Marilyn, che in mezzo alle sopracciglia conserva il segno del proiettile sparato da una certa Dorothy Podber); ci sono le 30 Gioconde dell’opera Thirty are better than one, la serigrafia dipinta dei 192 biglietti da un dollaro, quella delle Dodici sedie elettriche e ancora molti lavori delle coloratissime serie dei Flowers e degli Skulls, oltre ai Disasters, ai grandi dipinti delle macchie di Rorschach e alle diverse versioni pop dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Ma ci sono anche opere meno usuali e stupefacenti quali la serie di polaroid con i ritratti improvvisati di coloro che facevano parte dell’entourage di Andy, personaggi famosi del cinema, della musica, dell’arte, della politica, della moda: Stallone, Schwarzenegger, Liza Minnelli, Mick Jagger, Basquiat, Jimmy Carter, Yves Saint‐Laurent Le opere di Andy Warhol possono apparire a un primo sguardo superficiali e poco significative, ma a uno sguardo più approfondito ci si rende conto di come l’artista abbia voluto indagare in tutte le sue sfaccettature la società contemporanea, trovare un lato artistico nel consumismo e nei gesti quotidiani. Warhol, l’artista della mondanità e dei mass media, completamente immerso nel sistema della società rappresenta una provocazione non tanto per il pubblico, quanto per il mondo dell’arte stesso, abituato all’idea romantica dell’artista maledetto, eroico e solitario, eremita e riflessivo. Diventa così, lui stesso, un mito pop e la sua immagine un’icona senza tempo.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 02:58:45 |
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