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È Linda Laura Sabbadini, direttore di dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat, la vincitrice dell’edizione 2013 del premio nazionale “Voce di donna”, assegnato dal Mo.I.Ca. (Movimento Italiano Casalinghe) ogni anno ad una figura femminile che abbia contribuito alla crescita ed alla valorizzazione della donna. Il 26 novembre, un giorno dopo la giornata internazionale contro la violenza di genere, presso la Sala della Promoteca del Campidoglio, si è tenuta la cerimonia di premiazione di chi, si legge nelle motivazioni, nell’ambito statistico “ha posto l’attenzione sul cittadino e sulla qualità della vita”, integrando così “dati puramente economici”. “Ho guardato sempre con entusiasmo ed affetto alle iniziative del Mo.I.Ca.”, commenta felice la Sabbadini. “Dal mio ingresso nell’Istat ho avuto l’obiettivo di rendere visibile l’invisibile, soprattutto nella vita sociale delle donne, bambini, anziani, disabili, per far emergere ciò che non è dato dai numeri”. Un’analisi particolare è stata riservata alla violenza contro le donne, denunciata “solo dal 7%” di chi ne subisce. Il lavoro è estremamente complesso, “chiedere se si ha subito violenza non è come domandare se si lavora o meno”, tanto che l’indagine è durata quattro anni. “Bisogna mettere in condizione di dire la verità”, prosegue la Sabbadini, ma alla fine i risultati sono stati importanti, già che “il 30% ha confessato a noi gli abusi per la prima volta”, insomma si è riusciti ad instaurare un clima di fiducia, aggirando domande troppo dirette. Il lavoro di emersione del sommerso richiede anche un approccio multidisciplinare, combinando “statistica, psicologia, sociologia”, con ripercussioni anche per le operatrici che rilevano telefonicamente le storie: “dopo circa un anno vanno sostituite e gestite, per evitare che anche loro crollino durante i racconti”. Il suo obiettivo professionale è stato centrato “e il premio per questo è la cosa più bella”. Premio “Voci di casa” Ma non è stata questa l’unica iniziativa del Mo.I.Ca., che con la IX edizione del premio letterario nazionale “Voci di casa” ha voluto dare spazio alle donne che lavorano fra le proprie mura domestiche contribuendo, con il benessere della famiglia, a quello della società. Centinaia gli scritti pervenuti, per le categorie racconti, poesie e fiabe, spaccato di un presente delicato sotto ogni punto di vista. Tutte le finaliste hanno comunque vinto, già che gli elaborati sono stati raccolti in un volume edito per l’occasione. Sezione racconti Ma nel concreto, sul gradino più basso del podio si classifica “Tic e Tac” di Mirella Fascetti Profeti, “per la scrittura attenta ed intensa, con un clima narrativo che aggiunge un pizzico di romanticismo” nel trattare la visione del mondo di due gemelli dall’interno dell’utero materno. Piazza d’onore per Annunziata Mangione con “Riflessioni”, abile nel descrivere “una realtà nascosta” nella storia di una donna in un ospedale psichiatrico, separata dal figlio. Primo premio per “Ne è valsa la pena” di Bruna Cucco, racconto che parla “con fantasia e proprietà di linguaggio di rapporti indissolubili”. Sezione poesie Terza classificata è Anna Maria Lavarini per “Gocce di giorni”, preceduta da Gianna Luigia Rossi con “Addio al mare”, “riflessione sulla resa dei conti cui nessuno si può sottrarre”. Ad aggiudicarsi la sezione è invece Ornella Olfi con “Come foglia”, per l’aver “aggiunto il desiderio di riappropriazione della leggerezza - non della superficialità – dell’amore per la vita e le sensazioni libere”. Menzione speciale che va ad “Amica” di Vanessa Rizzo, per il “mondo di emozioni racchiuso dalla parola ‘noi’”. Una sola premiazione invece per la categoria “fiabe”, ed è per Linda Brugiafreddo Broglio e la sua “Sfratto cerca casa”, storia di un fantasma in cerca di un posto dove vivere: “racconta l’inverosimile con un coerente sviluppo della credenza più diffusa per farsi portavoce dell’insegnamento che la casa è il bene più prezioso”.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:50:31 |
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