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Cosa sia successo alla nostra Cultura tanto da rendere tutto così decadente ce lo stanno “spiegando” giovani “esperti” di non si sa bene cosa in noiosi dibattiti televisivi degni della più decadente dimostrazione di come possa un popolo autodistruggersi pensando di vivere un periodo storico di ulteriore "evoluzione" umana. La decadenza oggi in Italia, ai più (o ai meno...?) fa subito sorgere alla mente delle persone un solo criterio legato a un solo nome. “Decadenza”: e pensano a Berlusconi, che di decaduto ancor oggi non ha nulla, ma tant’è… La decadenza di cui parlo non ha nulla a che fare con le aule dei tribunali d’Italia, con le lolite del millennio in corso, con gli “scandali” che a quanto pare l’Italia da poco desta (…) ha scoperto come fosse la scoperta del secolo. Ritardatari impenitenti. A quanto pare, la popolazione “evoluta” ha memoria assai corta e livello di comprendonio assai basso. Dobbiamo farcene tutti una ragione. La decadenza - dicevo- di cui parlo è il vero concetto di decadenza. Qualcuno ricorderà di aver studiato qualcosa in merito al decadentismo e al motivo per cui il movimento venne così appellato. Gli artisti e letterati che da metà 800 a inizio 900 lo svilupparono, erano considerati “maledetti” poiché contrari alla morale borghese e incitavano al rinnovamento delle idee e degli ideali secondo parametri opposti a quelli del periodo storico di riferimento. In estrema sintesi: contrari a tutto ciò che in quel periodo era globalmente considerato accettabile in senso morale in seno alla società. Ribelli. Abbattitori di sistemi. Controcorrente. Diversi. Riformatori. Contro cosa si ribellavano? La mancanza di valori. Secondo il loro punto di vista. Ciò conferma che nulla cambia, nulla si distrugge, nulla si riforma. Almeno se si parla di umanità. Si sa di piante e generi viventi che evolvono e addirittura si trasformano. Il genere umano non ha tale facoltà. Il decadentismo si contrapponeva al Positivismo, un movimento che promuoveva il progresso soprattutto attraverso la ricerca scientifica. Mentre i primi – decadentisti – aspiravano a una società migliore attraverso il risveglio della coscienza, i secondi cercavano di sviluppare una migliore società attraverso il miglioramento strutturale della società. Chi aveva ragione? Entrambi. E nessuno. Se i due movimenti avessero non solo dialogato ma si fossero accordati per lavorare insieme integrando al risveglio delle coscienze lo sviluppo strutturale della società attraverso la ricerca scientifica, oggi saremmo un’umanità migliore. Invece arrivò persino un Signore di nome Sigmund Freud - che all’epoca piacque molto ai decadentisti – che mise in testa a tutti che se fumiamo è chiaro sintomo di complesso edipico e mancanza di tetta materna da succhiare e oggi a causa della sua scelta di vita di voler capire la mente umana (…) attraverso l’analisi basata però su parametri dettati dal suo estro, siamo tutti da psicanalizzare pure se diciamo “Buongiorno”. Una schiera di decadentisti di nome D’Annunzio, Pirandello e compagnia briscola, ha poi realizzato a mio parere il più immorale progetto della storia umana: mettere immoralità e follia su un piedistallo e generare la convinzione che entrambe le patologie siano cosa da intellettuali… Perché ho scritto fin qui di decadentismo storicamente parlando? Perché a mio parere ciò che viviamo oggi, è frutto del seme del decadentismo i cui adepti – a parole – dicevano di voler sviluppare per migliorare la società “liberandola” dagli schemi di una moralità borghese che consideravano…Decadente. Non trovo nulla di eccelso o innovativo per la società di allora in un D’Annunzio che arrivò a procurarsi auto fellatio – forse da donna non ne comprendo appieno le peculiarità positive lo ammetto – così come non trovo nulla di innovativo nell’attuale società che si convince sempre più che “Libertà” significhi fare sesso con i primi esseri umani che si incontrano per la strada, parlare in maniera volgare con chicchessia, assumere droghe di qualsiasi genere a qualsiasi età “per essere migliori” né – tantomeno – trovo interessante dover trovare “motivazioni psicologiche” a puttanelle – minorenni - e puttanone – spesso le loro madri, notizie di cronaca recente – che scoprono di poter usare il loro corpo come fosse un Bancomat. Basta. Per favore, basta. Non lo scrivo per falso pudore, o meschine quanto sterili indignazioni. Basta perché mi annoio. Mi annoio alla veneranda età di 51 anni a dover subire l’oltraggio costante di dover anche trovare scusanti psicologiche (grazie Signor Freud) e sociologiche a chi sa benissimo cosa fa e perché. Basta anche a certi Media che sfruttano certe informazioni di terza mano solo per distrarre la massa talmente soporosa ormai da dover esser risvegliata o con i cazzotti o con qualche nuova sortita che provochi pruderie di ogni genere. Basta, perché il decadentismo perpetua se stesso e viene svenduto come valore aggiunto, cultura, innovazione, riforma e cosa da intellettuali d'alto rango. Allora come ora. Non mi indigno nel sapere cose che si rinnovano da sempre e per tale motivo sempre uguali a se stesse, ma mi chiedo: questa umanità nel suo complesso, capirà un giorno che l’evoluzione della specie è altra cosa? Il seme del decadentismo by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License. Based on a work at http://www.gliscomunicati.it/Content.asp?contentid=3100.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 15:48:39 |
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