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Nel 2012 le adesioni alle forme di tesseramento previste dall’Aig – Associazione italiana alberghi per la gioventù – sono state 34 mila, “ma essendo molte di queste collettive, la quota di nuovi soci è di 50 mila”, spiega Alessandro Polli, del Dipartimento di Analisi Economiche e Sociali dell’Università Sapienza di Roma, intervenuto la mattina dell’8 novembre per presentare il Bilancio Sociale 2013 dell’Aig presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini. L’obiettivo del lavoro svolto, il primo di questo tipo, va oltre le modalità più classiche di turismo, puntando ad essere un fattore sociale, etico, aggregativo grazie alla realizzazione di progetti culturali, artistici e formativi, mescolati nel rendiconto con il bilancio d’esercizio prettamente economico e la sostenibilità anche dal punto di vista ecologico. Il fatto che il 51% degli associati rientri nella fascia d’età 19-35 “è una realtà con grandi potenzialità di sviluppo”, commenta Polli, in un contesto internazionale che nel giro di venti anni ha visto più che raddoppiare i flussi turistici mondiali: dai 420 milioni del 1990 si è passati al miliardo e 300 milioni di unità. Di questi il 52% circa è diretto verso l’Europa, ma l’Italia è scivolata indietro nelle graduatorie: basti pensare che in Francia il settore allargato, coinvolgendo quindi anche la cultura e le attività complementari, contribuisce al 4% del Pil, “più del settore automobilistico”. L’Italia attira poco meno di 50 milioni di turisti, metà circa dei quali nelle città d’arte mentre il 36% predilige mete come mare, montagna, laghi. La prevalenza è di cittadini francesi, tedeschi e statunitensi e a seconda di questi parametri muta anche la durata della permanenza: se dalla Germania ci si ferma in media per cinque giorni, dal Giappone si arriva appena ad 1,9, così come i grandi centri non vanno oltre i 2,9 giorni a fronte dei cinque di destinazioni più rilassanti – come appunto il mare. “Il turismo è diventato mordi e fuggi”, prosegue Polli, soprattutto nei luoghi più cari”. Molto ha influito la depressione economica, specialmente fra i più giovani viaggiatori. Anche le prospettive future sono legate alla congiuntura economica, “ad una ripresa sempre vista dietro l’angolo e che aspettiamo sul serio”, ma altro dipende da carenze strutturali dell’accoglienza. Città come Firenze e Venezia mettono a disposizione solo un ostello della gioventù nella rete Aig, “nella sola Manhattan ce ne sono otto e non si sovrappongono alle strutture più tradizionali”. Oltre i numeri ciò che conta è quella definita come una vera e propria “missione”, in cui creare “centri di aggregazione fra i giovani del posto ed il resto del mondo”, aggiunge Anita Baldi, presidente dell’Aig. I campi multidisciplinari abbracciati hanno incluso laboratori di recitazione – come l’iniziativa HostHello - master class, premi letterari, nel tentativo di rinnovare gli ostelli in nuove residenze culturali. “Le attrazioni negative sono in aumento, nel nostro piccolo e con molta presunzione cerchiamo di contrastarli. Attraverso dei percorsi anche lavorativi molti ragazzi hanno trovato la loro passione”. Insomma, l’etichetta di strutture low cost sta un po’ stretta alla Baldi, facciamo in modo che si esca dall’isolamento, iperconnessi ma chiusi nella propria stanza”.
Per maggiori informazioni aighostels.it |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 00:15:03 |
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