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Forse possiamo finalmente dare una motivazione, alla caduta del DC9 Itavia che il 27 giugno 1980 cadde al largo di Ustica. Secondo una sentenza della Corte di Cassazione, nell’indagine ci fu depistaggio e per questo i Ministeri della Difesa e dei Trasporti, tornano sotto inchiesta. La Cassazione ha dato ragione al ricorso degli eredi della proprietà Itavia, che hanno da sempre accusato il depistaggio delle indagini da parte dei servizi, dello Stato e naturalmente da parte dei Ministeri coinvolti. A causa di tutte queste manovre, la compagnia aerea italiana, già indebitata, fallì sei mesi dopo il disastro di Ustica. Ma da sempre la compagnia aveva accusato i depistaggi che per anni hanno impedito la ricerca della verità. La Terza sezione civile della Cassazione ha depositato la sentenza che accoglie il ricorso di Luisa Davanzali, erede di Aldo, che era il proprietario della Itavia, annullando la precedente sentenza della corte d’Appello che ne aveva bloccato la richiesta per danni. Nel verdetto viene confermato che, all’epoca dei fatti, vi fu realmente depistaggio da parte degli organi governativi, volti a nascondere che l’aereo di linea, fosse stato colpito da un missile, lanciato da un aereo militare, di cui non si conosce per ora, nemmeno la nazionalità e che le forze aeree italiane non ne impedirono il percorso. Oramai sempre che anche la giustizia italiana sia convinta che a far esplodere il DC9 sia stato un non meno identificato missile, che quella notte nei cieli italiani avvenne qualcosa che i militari hanno tentato per decenni di mantenere nascosto. E sarebbe rimasto così, se i parenti delle vittime del disastro aereo non avessero combattuto strenuamente per anni, per conoscere la verità. Insieme a loro gli eredi della compagnia Itavia, che con quel disastro dovettero dire addio alla compagnia aerea. Adesso, con l’approvazione della cassazione, gli stessi possono far richiesta ai ministeri coinvolti, Difesa e Trasporti, per i danni che hanno causato con la loro reticenza e nel sostenere che il DC9 avrebbe avuto dei problemi strutturali o che ci fosse stato un errore umano. Questo contrasta con l’assoluzione nei processi penali dei 13 militari indagati per alto tradimento. Quella sera morirono tutti gli 81 viaggiatori dell’aereo, di cui tredici erano bambini. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:23:41 |
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