|
|
|
Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali
|
Come da copione della migliore - o peggiore - propaganda di Stato, la gente impazzita ha coperto di calci, pugni, sputi e parolacce l’auto che trasportava le spoglie di Erich Priebke in quel di Albano Laziale: Comune laziale scelto come palcoscenico di questa ennesima prova di come tutto debba essere utilizzato per scopi diversi da ciò che la coerenza chiederebbe. Gente assatanata ha compiuto il rito richiesto dallo Stato: comportarsi da boia contro il boia. Che utilità possano aver avuto calci, sputi e pugni contro l’ormai ignaro Priebke – a meno che costoro pensino che un Priebke veda e senta oltre la morte – è dato sapere forse, solo a chi quei calci, pugni e sputi ha sferrato. A mio parere nessuno di questi cittadini di Albano Laziale in effetti sa con precisione il motivo della rabbia estrema che necessitava di esser così violentemente vomitata. Ho anche il dubbio che cotanta rabbia non fosse tanto contro la salma di Priebke quanto una rabbia più profonda e oscura che nulla ha a che vedere con Erich Priebke, le vittime delle Fosse Ardeatine e quel poco che rimane della memoria storica del nazifascismo. La gente, ad Albano Laziale come in tutta l’Italia, viene chiamata ad agire. Dall’alto. Premono il bottone rosso di comando e la gente opera l’azione richiesta. Si chiama “operazione di propaganda” e i mandanti sono sempre gli stessi, come sempre gli stessi sono gli elementi che rispondono ai comandi. Sempre a mio parere, se in tutti questi anni – e Priebke ne aveva 100 – la popolazione italiana avesse effettivamente avuto desiderio di manifestare il proprio sconcerto contro il boia Priebke, avrebbe potuto farlo mentre era in vita. Magari soggiornando con un presidio stabile sotto la casa in cui ha abitato – agli arresti domiciliari - negli ultimi anni, fra la Via Boccea e la Via Aurelia. Invece, complice un magistrale colpo di mano della propaganda di Stato, tutta la popolazione italiana si ricorda dell’esistenza di Priebke e dei 335 morti ammazzati delle Fosse Ardeatine solo al momento della sua morte che, sempre a mio parere, se vivessimo in una nazione migliore, proprio la propaganda di Stato doveva far vivere in un modo diverso. Sarebbe bastato inventare che attraverso un comunicato dell’avvocato di Priebke, si veniva a conoscenza della volontà post morte di Priebke di non avere funerali ufficiali, di voler essere cremato – mettendo cos’ a tacere qualsiasi protesta di estrema destra, delle comunità ebree e pure di gente che di Priebke non conosceva nemmeno l’esistenza e non ricordava neppure che fosse il boia delle Fosse Ardeatine – e di avere come ultima volontà, quello di esser messo nel dimenticatoio. Punto. Qualcuno a questo punto potrebbe dire: “Ma sei matta? Come chiedere questa lunga serie di vere e proprie menzogne al nostro Stato”? A costoro vorrei ricordare che “propaganda” significa mistificazione della realtà. Avviene ogni giorno, in ogni nazione cosiddetta “civile” e da millenni. Persino ai tempi dei Cesari la propaganda = mistificazione della realtà veniva largamente utilizzata per gestire le popolazioni. Invece no: la salma di Priebke - e non Priebke persona - è stata data in pasto a una popolazione incazzata per altri motivi, posta sull’altare sacrificale della coerenza e della continenza dei più bassi umani. Utilizzata per far sfogare esseri umani che si sa, necessitano di sfogo per le condizioni subumane cui è costretta a campare. Meglio calci e sputi contro Priebke che contro i componenti del Governo, sia mai. La morte di Priebke doveva passare nel silenzio assoluto. Non doveva generare giornate di sterili dibattiti e sfociare in un brutto esempio di violenza – inutile anch’essa – contro una salma Ribadisco ciò che ho scritto nel mio precedente Editoriale dedicato alla morte di Priebke, in cui proponevo appunto la cremazione di Priebke – proposta che sembra oggi esser stata presa in considerazione – no, certamente no ai funerali di Stato in pompa magna, ma nemmeno l’utilizzo improprio di una morte che sarebbe stato molto meglio per tutti non sfruttare a fini propagandistici. Non dimentichiamo poi, che Priebke muore a pochi giorni dal triste anniversario della Shoa, manco l’avesse fatto volutamente. Un segno divino. Come non coglierlo al volo...?
Dall'Enciclopedia Treccani: cos'è la propaganda
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:32:07 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.
Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.
“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.