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E se l’asse di potere nel campionato si stesse spostando verso il centro-sud? È chiaro che dopo sole tre partite la lotta per lo scudetto non si può definire delineata, molto spesso non lo è nemmeno a metà stagione. Ma vedere in cima Napoli e Roma a punteggio pieno un certo effetto lo fa. Nove punti, pioggia di gol e bel gioco sono un buon biglietto da visita. Ma va anche considerato il livello degli avversari affrontati. I partenopei si sono sbarazzati di Bologna, Chievo e Atalanta (2-0 sabato sera), anche la Roma ha avuto un avvio soft, con due neopromosse in serie A, Livorno e Verona, per poi andare in trasferta a Parma (3-1) nel posticipo del lunedì – inspiegabile la scelta della data con motivazioni che non siano di introiti dai diritti tv. Però l’impatto e la determinazione avuti finora lasciano ben sperare due tifoserie tanto propense all’esaltazione nei momenti favorevoli quanto alla depressione quando le cose non vanno come sperato, col rischio di aggiungere troppa pressione alla propria squadra. La Juventus resta sempre la favorita, lo svantaggio di due lunghezze è dovuto al delicato incontro a Milano con la rinnovata Inter di Mazzarri. Il pareggio per 1-1, che lascia entrambe all’inseguimento con 7 punti, ha però rinsaldato le rispettive certezze. I bianconeri sono stati caparbi nell’impattare appena due minuti dopo aver subito lo 0-1, per di più a soli 15’ dalla fine. L’Inter ha dimostrato solidità grazie alla guida dell’ex tecnico del Napoli e anche se la rosa non è di primissimo livello, l’assenza di coppe europee – così come per la Roma di Garcia – può costituire un bonus nella gestione delle fatiche e dei giocatori. Il gruppo di inseguitori Delude la Fiorentina, che perde vetta e bomber in un colpo solo, anche se l’infortunio del tedesco Gomez è meno grave di quanto temuto, tra le 6 e le 7 settimane. La classifica è ancora ottima, ma il pareggio interno con il Cagliari, subito all’89’, lascia l’amaro in bocca a Montella e alla dirigenza, infuriata per un presunto rigore non concesso nel recupero a Giuseppe Rossi. Sale a 6 la Lazio, che riscatta l’1-4 di Torino battendo in un tempo il Chievo in casa per 3-0. Con entrambe le romane a segno tre volte, il derby di domenica prossima si preannuncia spettacolare. Insieme ai biancocelesti, a sorpresa ci sono Livorno (2-0 al Catania) e Verona (stesso punteggio contro il Sassuolo). Il Milan continua a perdere punti in trasferta, dopo l’1-2 inflitto dal Verona, è il Torino a sfiorare il colpaccio. Avanti 2-0, i granata si fanno raggiungere negli ultimi minuti da Muntari e dal solito Balotelli su rigore (21 su 21 dagli 11 metri). Ma la nota dolente è l’infortunio di Kaka, fuori un mese, anche se le alternative nel settore offensivo non mancano. A quota quattro con i rossoneri c’è anche l’Udinese, che dopo anni di false partenze con cui rimediava con finali di stagione esaltanti, con tanto di qualificazione europea, ha iniziato senza patemi. È l’eterno Di Natale a regalare il pari ai friulani contro il Bologna (1-1). Una menzione va fatta per il Genoa, 3-0 nel derby della lanterna contro una Sampdoria troppo brutta per essere vera. Dopo un avvio shock, 7 gol presi in due partite, gli uomini di Liverani hanno reagito con una prestazione quadrata in difesa e cinica al massimo in attacco, allontanando le voci di esonero per l’esordiente allenatore. La rosa ha la qualità necessaria per affrontare un campionato tranquillo, invertendo la tendenza che ha visto i rossoblu salvarsi per il rotto della cuffia negli ultimi due anni. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 00:04:43 |
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