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Si dice che certi poeti rimangano così attuali che non ci sarebbe bisogno dei centenari per celebrarli. È dal 1997 che il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli organizza incontri per ricordare la figura del grande poeta di Roma, coincidenza vuole che quest’anno si sia capitati nel centocinquantenario dalla sua scomparsa. E la sede della cerimonia di apertura della serie di eventi previsti non poteva che essere Palazzo Braschi, a due passi dalla casa natale del Belli, in via Monterone, e da quella dove è morto, all’angolo fra Corso Vittorio e Largo Argentina. Il percorso studiato per commemorare la vita e le opere del Belli va di pari passo con la storia dell’Italia e di Roma dell’epoca, dai tentativi fallimentari di costituire la Repubblica al periodo napoleonico, restituendo un’immagine della città del XIX secolo complessa e contraddittoria, per questo ancora più reale. Un luogo che esprimeva la contaminazione culturale dovuta alla presenza di numerosi artisti da tutta Europa ma che al contempo stentava a modernizzarsi. Il primo omaggio tributato al Belli ha visto la lettura di alcuni suoi sonetti da parte dell’attore Gianni Bonagura cui a seguire si sono alternati Anna Lisa Di Nola, Stefano Messina e Paola Minaccioni, accompagnati al pianoforte da Pino Cangialosi. Scorci dell’Urbe, pensieri e riflessioni sulla vita, la religione l’aldilà, l’opposizione al potere temporale del papato, il rifiuto al concetto della guerra proprio nel giorno del digiuno collettivo svoltosi in Piazza S.Pietro. A parte qualche piccolo dettaglio, sì, ancora estremamente attuale. “Roma e i musei devono essere un luogo aperto alla cultura”, interviene in apertura l’Assessore alla Cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale Flavia Barca, “ci sono troppe barriere, chiusure. La cultura deve essere accogliente ed inclusiva. È una serata simbolica in tal senso”. Celebrazioni che per la Barca sono “in linea con l’idea di riflessione sull’identità cittadina. Un ragionamento fondamentale è sul recupero della tradizione, perché non ci sono futuro e modernità se non si considerano le radici”. Nel difficile equilibrio fra questa memoria squisitamente locale e il multiculturalismo, l’importante è “valorizzare senza cancellare” ogni specificità, “da raccontare al meglio”. Appuntamenti futuri Nel ricco calendario di eventi, il 26 settembre presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani sarà trattato il tema “Belli nella letteratura italiana ed europea”. Il 13 ottobre al Palazzo Lazzarini di Morrovalle, provincia di Macerata, si terrà “Belli, Morrovalle, le Marche, Giacomo Leopardi”. Il 24 dello stesso mese, “La storia”, presso la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea. Il 26, al Museo di Roma – S. Egidio, “Le traduzioni di Belli”. Il 14 novembre sarà la volta di “Francia e Napoleone”, al Museo Napoleonico, mentre il 5 dicembre alla Fondazione Besso saranno trattati “La fede” e “Lingua e dialetto”. Ultimo incontro il 20 dicembre alla Promoteca, ma sono previste altre iniziative, come l’emissione di un francobollo commemorativo, il 19 ottobre, l’allestimento della mostra “Belli, Roma, l’Italia e l’Europa 1791-1863”, sempre a Palazzo Braschi, spettacoli teatrali – il 27 novembre e 11 dicembre al Teatro Argentina, il 2 dicembre a Palazzo Poli, il 7 al Monteleone di Spoleto – a chiudere il ciclo il 21 dicembre al cimitero del Verano saranno posti i fiori sulla tomba di Belli.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:57:02 |
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