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Si muore ancora per una lite e si muore ancora per futili motivi. Quello avvenuto ieri sera a Lauro, in provincia di Avellino, sottolinea l’emergenza di chi, decide di farsi giustizia da solo, per qualsiasi motivo, anche futile. A sparare è stato Domenica Schettino, quarantenne, ex guardia giurata, in questo periodo senza lavoro, che sabato scorso aveva avuto un diverbio per una mancata precedenza. Questioni che sotto la forte crisi emotiva che si vive in questi giorni, si trasformano in tragedia. Così Schettino, domenica sera, raggiunge la casa di Vincenzo Sepe, 44 anni, per risolvere la questione. Arriva armato e nel cortile dell’abitazione, spara prima a Sepe, uccidendolo. Poi rivolge l’arma contro i familiari che in quel momento sono insieme a lui e continua a sparare. A finire sotto i colpi, la figlia Carolina, diciannovenne incinta, colpita alla testa e in condizioni gravissime, il figlio Orlando, meno gravi la convivente Vincenzina Ferraro di 42 anni e la suocera Bettina Crisi. La più grave, definita dai medici in condizione di “imminente pericolo di vita”, proprio la giovane Carolina, colpita alla testa da un proiettile e che versa in coma. Le sue condizioni sono apparse immediatamente gravi e per questo la giovane è stata trasportata immediatamente in elicottero al Cardarelli di Napoli. Ferito grave anche il fratello della giovane che è stato trasportato all’ospedale di Nola. Solo pochi giorni fa un’altra lite aveva provocato la morte di Luigi D’arino, 57 anni, ucciso da Vincenzo Perillo, 64 anni, che si è poi consegnato spontaneamente ai Carabinieri. La sua è stata una vera esecuzione, un unico colpo alla testa, che lo ha lasciato senza scampo. I due che abitavano a Corigliano di Sessa, frazione di Sessa Aurunca, nel casertano, si trascinavano da anni vecchi rancori politici e personali e le loro liti erano continue. Alla fine, uno dei due ha deciso di risolvere tutto nel peggiore dei modi.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:26:39 |
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