Letta partecipa al Meeting di Rimini di CL e si rivolge all'Europa con lo scopo di far allentare la morsa del rigore.
A Rimini tra tedeschi in canottiera e sandali (sempre meno) e russi che la fanno da padroni Letta parla di una Europa che deve essere più attenta ai bisogni dei popoli.
L'Italia puo' tornare a competere solo dentro un'Europa piu' solida e unita. Cosi' il premier Enrico Letta, intervistato dal 'Sussidiario.net'. "Ci sono nuovi protagonisti dell'ordine mondiale, un G20 sempre piu' determinante sulle grandi questioni globali, paesi emergenti che crescono sistematicamente a tassi a due cifre. Ho potuto appurarlo con i miei occhi visitando qualche giorno fa l'Azerbaijan: il mondo cambia, il mondo corre. L' Italia, da sola, non puo' semplicemente reggere questa rivoluzione. Puo', invece, farcela e tornare a competere solo dentro un'Europa piu' solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico. Parlo pero' - e ne parlero' nel mio intervento a Rimini - di un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi.
Il premier aggiunge: «Fare industria in Italia è difficile perché molti fattori di svantaggio competitivo - esogeni ed endogeni al sistema produttivo italiano - condizionano i processi economici e sociali. Su questi fattori, però, stiamo lavorando e continueremo a farlo per dimostrare a tutti che, per quanto sì difficile, fare impresa in Italia è possibile. Penso ai tanti provvedimenti approvati nei nostri primi 100 giorni». Il messaggio, per Letta, è chiaro: «Vale la pena investire in Italia».
Dobbiamo «avere maggiore fiducia in noi stessi. Uscire da quella cappa di sottovalutazione, autolesionismo, benaltrismo che troppo spesso ci toglie ossigeno. Dimostrare all'Europa e al mondo che non c'è più bisogno che ci si dica di fare i 'compiti a casa'. I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli». Lo dice, alla vigilia del Meeting di Rimini, il premier Enrico Letta in un'intervista a Ilsussidiario.net. «L'Italia - prosegue - può farcela: questo è il messaggio».
Il premier spiega: «L'Euro non è una sciagura. Il punto è che si tratta di un solo tassello della più ampia, e ambiziosa, Unione economica e politica. In questa prospettiva tutti gli strumenti adottati non devono avere il sapore della contingenza, ma puntare diritto verso una maggiore integrazione. Penso, ad esempio, all'Unione bancaria. La stiamo sostenendo con grande convinzione e continueremo a farlo nei prossimo Consigli europei, ponendo poi il tema al centro del semestre di presidenza dell'Ue, l'anno prossimo»
Sembra l'appello di un genitore preoccupato della severità dei professori. Letta difende il "pargolo" reo di non avere fatto i compiti delle vacanze in modo attento. Ma se l'Europa continua a bacchettarci ci sarà si una ragione: si chiama incertezza politica.
Entro il 31 agosto il governo dovrà trovare una soluzione alproblema dell’Imu e del’Iva. Mentre continuano a susseguirsi varie ipotesi e i partiti della maggioranza ribadiscono le loro posizioni, difficile pensare che già dal Consiglio dei ministri che dovrebbe svolgersi venerdì 23 possa arrivare la soluzione definitiva.
Vedremo se agli esami di riparazione di Settembre l'Italia ce la farà.