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Da settimane 5mila operai cinesi di una joint-venture cino-americana che produce pneumatici hanno deciso di incrociare le braccia contro l'acquisto della casa madre americana da parte di un gruppo indiano
E intanto qui da noi come va? In una intervista a Repubblica Alain Touraine parla della Globalizzazione e di come non siano stati pronti neanche i nostri cugini francesi ad affrontare il fenomeno in modo serio. Per il sociologo francese "L'universalismo del mio paese è entrato in crisi nell'incontro con le differenze. Mancano del tutto programmi specifici di integrazione delle minoranze. E questo si traduce nel rifiuto dell'altro". Commenta così lo stato sociale nel Vecchio continente, anche alla luce della crisi economica globale e degli scontri che hanno incendiato il clima nelle banlieu parigine L'affermazione più preoccupante del sociologo riguarda la politica. "Anche in Francia, la sinistra ha abdicato al suo ruolo di governo dell'economia di mercato. I valori dellagauchesono invisibili. L'attuale governo si accontenta di difendere conquiste passate. Ha una visione puramente conservatrice che, come tale, è destinata a essere sconfitta".
Un solo dato di fatto ci sembra saltare all'acchio. L'Italia subisce la globalizzazione più che tentare di cavalcarla. Se da un lato resiste con poche aziende robuste in grado di porsi come poli aggreganti in Italia e all'estero, dall'altro soccombe a causa di un sistema Nazione che scoraggia con fisco, burocrazia e incertezze legislative chiunque ipotizzi di investire qui. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 05:10:42 |
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Come recitava un diffuso detto popolare “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, qualche errore lo si commette sempre, soprattutto quando si ha la supponenza di pretendere di prevedere le reazioni di esperimenti così cruenti e su una popolazione particolare, eterogenea e numerosa come quella indiana