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Questa testata di Informazione ha deciso di osservare il silenzio Stampa nei confronti del Movimento 5 Stelle e del suo leader.
La decisione è stata presa considerando l'alto livello di violenza verbale che il leader del Movimento dedica quotidianamente alla categoria di cui facciamo parte.
Poichè riteniamo che in una nazione a regime democratico lo scambio di idee ed il contraddittorio siano alla base della sana e onesta Informazione, siamo certi che l'unica soluzione possibile sia appunto l'assoluto silenzio su fatti, frasi, dichiarazioni, persone e personaggi di una organizzazione non politica, al di fuori dell'arco costituzionale (si legga il non statuto del non Movimento) che siede per bizzarri motivi nel nostro Parlamento e che per motivi ancor più bizzarri ha da poco guadagnato la presidenza di verifica e controllo della Rai che è una contraddizione in termini volendo seguire pedissequamente l'ideologia degli appartenenti al Movimento.
Ciò che sul Movimento e il suo leader è stato scritto e pubblicato sulla nostra testata non è frutto di "schiavitù al potere" così come viene costantemente tuonato dal leader di M5S. E' esclusivamente il resoconto di fatti inconfutabili, di accadimenti reali, di approfondimenti.
Se tutto ciò per il M5S e il suo leader corrisponde ad essere "asserviti" a non si sa quale potere - ricordiamo peraltro che la nostra testata è totalmente indipendente ed autofinanziata - crediamo che si stia davvero formando una nuova realtà nazionale che opera nella non accettazione della verità.
Riteniamo che questo tipo di comportamento, unito all'incredibile volume di volgarità scagliate contro noi giornalisti, non possa che perpetuare da un lato le stesse identiche dinamiche che rappresentano da decenni il parterre dei personaggi politici del nostro paese su cui peraltro da anni compiamo il nostro lavoro di verifica e controllo sui comportamenti, dandone puntuale informazione ai nostri lettori e senza mai - come è noto - "pendere" a sinistra, destra, centro - dall'altro, generare un canale di rabbia e violenza nei confronti di una categoria - quella appunto dei giornalisti - che con troppa facilità viene rappresentata massivamente come "il male del paese".
Come sempre, la massificazione crea solo alterazione della realtà.
Non intendiamo consolidare una aberrazione continuando a scrivere di persone e di un Movimento che si astengono rigidamente dall'avere contattti normali col mondo dell'Informazione sapendo che questa è un'ottima strategia per apparire quotidianamente sui Media.
Questo è l'ultimo comunicato inerente al tema. Almeno, finchè non ravvederemo una nuova tendenza alla moderazione dei termini, all'accettazione al contraddittorio sempre con toni moderati e l'accettazione del fatto che se tutti dovessimo sostenere le stesse persone, le stesse ideologie, le stesse identtiche frasi non saremmo davvero più persone Libere ma liberi schiavi un un regime di dittatura democratica.
Il Direttore e la Redazione
23/06/2013 01:44:09 |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:08:56 |
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