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Rapinatore ucciso nel napoletano: aveva una pistola giocattolo

Rapinatore ucciso nel napoletano: aveva una pistola giocattolo
Autore: Teresa Corrado - Redazione Cronaca
Data: 11/05/2013

 

Un nuovo tentativo di rapina finito nel sangue. È successo ieri sera ad Arzano, nel napoletano, dove un rapinatore si è introdotto nella gioielleria "Il gioiello" armato con una pistola giocattolo, senza il tappo rosso e ha innescato la reazione del gioielliere, che, invece, ne aveva una regolarmente denunciata.

Il fatto in pochi minuti. Ore 19.30 circa, fine giornata di lavoro, mentre ormai si è stanchi e si vuole andare a casa a riposare, il gioielliere quarantacinquenne, sta rimettendo a posto tutto. Nel negozio di gioielleria sito in via Napoli 108, entra un giovane trentenne. Forse l'ultimo cliente della giornata, qualcuno che ha finito di lavorare poco prima. Invece il cliente punta la pistola contro la faccia del titolare, intimandogli di dargli l'intero incasso della giornata. A questo punto parte la reazione dell'uomo che estrae la sua di pistola e fa fuoco.

Un solo colpo che colpisce il rapinatore al cuore e il ladro muore poco dopo. Le indagini sono in corso, ma si sa che il rapinatore è Pasquale Perrotta, originario di Nola e già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti penali per droga. Invece il gioielliere è un quarantacinquenne originario di Casoria in provincia di Napoli.

Il suo è stato un gesto istintivo, la difesa del suo guadagno che serviva alla sua famiglia. A nulla è valsa la successiva scoperta della pistola giocattolo, in quei momenti, chi viene minacciato vede dinanzi a se, solo una pistola pronta a sparare e uccidere e questo fa scattare l'innato istinto di sopravvivenza che ha portato l'uomo ad estrarre la sua arma, legalmente registrata, e a sparare.

Istinto di sopravvivenza, ma anche paura, visti i recentissimi fatti accaduti solo pochi giorni fa. A Maddaloni nel casertano, infatti, solo un paio di settimane prima era morto un carabiniere intervenuto durante una rapina, mentre un altro rapinatore era stato ucciso in un altro tentativo di rapina. Un mezzo forse discutibile quello di detenere armi in negozio o in casa, ma che vede l'unica possibilità di difendersi contro rapinatori che diventano sempre più aggressivi, che non esitano a sparare, terrorizzando le persone.

I carabinieri del posto indagano, ma ciò non lascia i cittadini tranquilli che vedono aumentare per le strade e in casa, tentativi di furto e minacce, facendoli sentire indifesi.




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