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Oggi si celebra il giorno della memoria per le vittime di attacchi terroristici. Non a caso, come giorno, è stato scelto quello dell'uccisione di Aldo Moro, che fu uno dei maggiori colpi assestati dalle Brigate Rosse allo Stato e alla sua figura. Con sgomento, dopo 54 giorni di prigionia, i brigatisti rossi decisero di uccidere il Presidente della Democrazia Cristiana, un uomo che aveva un elevata importanza nel paese e che era considerato non politico, ma uno statista italiano. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto al Senato per commemorare tutte le vittime di atti terroristici. Il Presidente ha dichiarato che "bisogna fermare la violenza prima che si trasformi in eversione", sottolineando il clima politico e verbale che alimenta le discussioni nel nostro paese. Intanto si ricordano uomini e donne caduti sotto i colpi di chi cercava di destabilizzare il governo italiano, in piena guerra interna tra destra e sinistra che non mancavano di scontri ed attentati clamorosi. A far partire la stagione del terrore, fu l'attentato di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e da allora cominciò per l'Italia un periodo di scontri, stragi, definito Stagione terroristica, che insanguinò le strade e le piazze italiane, togliendo la vita anche a tantissimi giovani o servitori dello stato, che continuarono a lottare per ripristinare la giustizia. Precise le parole del Presidente del Sanato Grasso che ha sottolineato che ricordare non basta, ma che bisogna andare avanti per conoscere le verità che hanno portato a compiere quei passi. Conoscerne i motivi, i mandanti, il perché. Dare giustizia alle famiglie che chiedono da sempre la verità, nascosta in questi anni, come segreto di stato. Mariti, mogli, figli, hanno il diritto di sapere come e perché i loro congiunti non ci sono più. Hanno anche il diritto di sapere che giustizia è stata fatta, che il colpevole o i colpevoli sono stati individuati e hanno pagato per le loro colpe. Un discorso da ex magistrato che non si adegua alle figure senatoriali presenti perché moltissimi di loro sono stati protagonisti di quegli anni di piombo che hanno visto calare il silenzio e l'omertà su molte stragi. Giustizia e verità, invece, viene chiesta a gran voce dalle tante associazioni di familiari vittime delle stragi, di chi ha subito una perdita in quegli anni così bui del nostro paese. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:01:43 |
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